Il Tesoro "riapre" i Btp green, tornando con una nuova emissione del titolo che finanzia iniziative sostenibili a due mesi dalla precedente. Scadenza ravvicinata, come già nel 2023 quando si erano susseguite due emissioni a breve distanza, una a marzo e una ad aprile, che segue di pochi giorni la raccolta di oltre 11 miliardi di euro attraverso il Btp valore e che avvicinerà la copertura totale del fabbisogno a medio-lungo termine 2024 - indicato in 360 miliardi di euro - al 50% in meno di cinque mesi.
La nuova emissione - sindacata tramite Bnp Paribas, Crédit Agricole, Deutsche Bank, NatWest e UniCredit - avrà scadenza 30 ottobre 2037. Sopra i 10 anni, una durata che potrebbe porre limitare l’ammontare finale che verrà collocato in un range fra i cinque e i 10 miliardi di euro.
Molto dipenderà dal volume degli ordini, che tipicamente provengono da una platea di investitori diversificata, anche geograficamente: nell’emissione di un anno fa, con oltre 53 miliardi di euro di ordini e un totale di 10 miliardi collocati, oltre il 70% erano stati investitori Esg, quasi il 43% fund manager, quasi il 63% investitori esteri.
Di certo il Mef procede spedito: approfittando di una finestra di due settimane senza particolari appuntamenti con il mercato, un collocamento del nuovo Btp Green da appena sei miliardi porterebbe a 175 miliardi le emissioni già andate in porto, il 49% circa del totale da collocare, stando ai dati pubblicati lo scorso dicembre dal Mef, pari a 340-360 miliardi di titoli a media e lunga scadenza.
Le emissioni 'regolarì riprenderanno a fine mese con il Btp Short, il Btp indicizzato all’inflazione dell’area euro e i Bot, a ridosso con l'appuntamento sul rating con Moody's che ha in calendario il suo giudizio sull'Italia per il 31 maggio. Spread relativamente calmo, con una chiusura oggi a 135 punti base.
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