Proroga della quinta rata della rottamazione 'quater' e conferma, anche per il 2025, del taglio al cuneo fiscale. Mentre attende i dati di fine luglio sulle entrate fiscali che fanno ben sperare, il governo definisce altre due misure in tema fiscale dopo aver archiviato definitivamente il redditometro e corretto il concordato preventivo.
Le intenzioni dell’esecutivo, come ha annunciato più volte in queste settimane (e ripetuto anche a margine del G20 in Brasile) il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, sono quelle di non varare una «manovra lacrime e sangue» dopo l’estate quando partirà il cantiere della legge di bilancio ma nemmeno di ricorrere a nuovo deficit. Anche perchè con il nuovo patto UE, dopo la sospensione per la pandemia, il deficit deve rientrare al 3%.
La stabilità dei mercati e il debito pubblico
I mercati sono tranquilli sul nostro paese e tuttavia, come insegna l’episodio di giugno dopo le elezioni francesi, basta un po' di volatilità generata altrove e la pressione sullo spread torna a farsi sentire su uno dei maggiori debiti mondiali, il nostro, che corre verso i 3000 miliardi di euro.
Turismo e crescita del PIL
Dalla sua il governo ha il buon andamento dei servizi, in specie il turismo che sta segnando nuovi record e la tenuta del PIL che secondo le sue stime dovrebbe salire dell’1% quest’anno. Aiuterà anche il probabile taglio dei tassi da parte della BCE a settembre anche se la riduzione nei prossimi mesi sarà meno veloce del previsto.
Riduzione della pressione fiscale
Il tema fisco e la riduzione del carico complessivo su famiglie e imprese è quindi centrale per sostenere la crescita anche tramite i consumi che con il calo dell’inflazione sono in ripresa. Nel nostro paese la pressione fiscale, come riporta l’annual report della Commissione UE, è scesa lievemente nel 2022 (prima del governo Meloni) al 42,7% del PIL di pari passo con la riduzione vista nella UE (al 40,1%).
Entrate fiscali e manovra economica
Con l’autoliquidazione di fine luglio si sapranno poi i dati sulle entrate che, come ha spiegato il sottosegretario al MEF Federico Freni in un’intervista a La Stampa, «stanno registrando un trend superiore alle attese» fornendo così risorse aggiuntive ed evitando l’indebitamento aggiuntivo. Anche dal decreto correttivo sulle scadenze fiscali e il concordato preventivo si conta di incassare altre fondi da usare per la manovra. Ancora Freni infatti ha annunciato che nella manovra 2025 ci sarà la proroga del taglio al cuneo fiscale con l’obiettivo di rendere la misura stabile nel medio termine.
Proroga della quinta rata della rottamazione-quater
Nel frattempo l’esecutivo, come afferma Lino Ricchiuti, viceresponsabile nazionale del dipartimento imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, ha accolto le indicazioni della Commissione bilancio del Senato e ha prorogato al 15 settembre 2024 il versamento della quinta rata della rottamazione-quater. «Per mantenere i benefici», «era necessario effettuare il versamento della quinta rata entro il 31 luglio 2024. Il pagamento si considerava tempestivo se effettuato entro il 5 agosto 2024. Con la proroga prevista dal Decreto correttivo, i contribuenti avranno tempo fino al 15 settembre 2024, ma, grazie ai 5 giorni di tolleranza, il versamento viene considerato tempestivo se effettuato entro il 20 settembre 2024».
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