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Modaffari "il Cavaliere" che da' lustro a Condofuri

L’impegno politico sempre a difesa della sua gente. L’eredità passata alla nipote Maria Saveria

Sono di quelle figure che lasciano il segno. Non solo nelle famiglie ma anche nei territori. I fratelli Don Peppino e Don Nino Modaffari, con dimora in contrada Malgeri, hanno colorato per anni gli scenari della politica Condofurese, una politica alquanto personalizzata, ma espressione dei tempi. Della coppia inseparabile il primo, sufficientemente acculturato e dal linguaggio accattivante, curava la comunicazione e il consenso elettorale; il secondo, sobrio e navigato, interpretava l’aspetto operativo e quello di rappresentanza.

Dapprima sostenitori della Democrazia Cristiana della corrente di Riccardo Misasi, dopo breve vicinanza al Partito Repubblicano, si sono ritagliati una dimensione nel Partito Socialista Saragattiano, divenendone i referenti a livello locale. Anche se il loro impegno mirava alla concretizzazione di solidi rapporti esterni, tenevano particolarmente a una loro presenza in Consiglio Comunale, in un possibile ruolo di ago della bilancia fra le forze presenti; perciò, coltivavano senza sosta il rapporto con la numerosa parentela e i tanti amici prodigandosi nel tradizionale impegno clientelare, nelle promesse di routine, offrendo prestazioni “generose” dei mezzi meccanici della propria impresa edile; in occasione delle consultazioni elettorali, soprattutto se amministrative, controllavano meticolosamente ogni voto a favore, per verificarne la rispondenza alle attese.

La caratura dei due e soprattutto di Giuseppe Modafferi ribattezzato u “Cavalieri di Grancroce” si spinse anche al di fuori dei confini territoriali (ed era molto difficile a quei tempi) tanto da poter invitare a Condofuri l’allora Presidente della Repubblica Saragat che poi con una lettera confermò il passaggio a Condofuri in un pomeriggio del 19 aprile del 1966.

Il PSDI locale, sotto la guida dei due fratelli, ebbe incremento di consensi apprezzato; la consistente percentuale relativa dei risultati elettorali conseguiti nelle Provinciali del 1964 e come si diceva prima questo ha sicuramente contribuito alla visita a Condofuri del Presidente della Repubblica Saragat, durante il suo viaggio in Calabria del 19 aprile 1966; una eccezionale visita quella, che andava a premiare l’attaccamento dei Condofuresi al secolare Centro Storico ferito dall’esodo forzato, ma che, indirettamente, ne ha incoraggiato l’emergente insofferenza diffusa verso la Democrazia Cristiana.

Al proposito dei bisogni di allora, è significativo il commento del giornalista de La Stampa di Torino al seguito del corteo presidenziale: ” Omissis… Poi il Presidente sale a Condofuri (Superiore), un paesello sperduto sui monti: la gente parla in greco, nessun uomo politico vi era mai stato prima d'ora. È il prototipo dei guai Calabresi. Case senz'acqua e misere, nella valle due aspre fiumare, un paesaggio messicano, la strada carrozzabile appena tracciata da poche settimane. Da qui gli uomini validi sono partiti. Festoni e bandierine di umile carta sono l'unico addobbo del paese per questa straordinaria visita… Omissis” (20.04.1966- La Stampa- numero 93).

Il giornalista, che certo non ignorava il prestigio politico di cui godeva nel partito di Governo il sindaco democristiano dott. Saverio Pizzi, ha voluto testimoniare in maniera inequivocabile la cruda Realtà della Condofuri di allora (1966).

In tanti si sono attribuiti, senza prove, il merito di quella storica visita, che ha registrato anche la presenza dello straordinario e indimenticabile Sandro Pertini; documenti provenienti dall’archivio RAI TECHE,  provano inconfutabilmente un ruolo della locale Sezione PSDI. Nel contesto Condofurese di quegli anni, solcato da lotte sociali e fremiti di rinnovamento che andavano oltre i rapporti personali, l’excursus politico del cav. Don Peppino Modaffari e di suo fratello Don Nino, com’era naturale, ha suscitato giudizi contrapposti, simpatie e avversioni; quale che ne sia stata l'interpretazione dei contemporanei, resta, comunque, innegabile il protagonismo del singolare duetto nelle vicende Condofuresi che hanno portato al declino della dominante politica locale del tempo, per  molti aspetti ancora ottocentesca.

Figure talmente importanti in territori che soffrivano di una arretratezza sociale ed economica dopo la Guerra che è quindi confermata dagli importanti risultati conseguiti allora che possono essere considerati di straordinaria importanza nell’ottica attuale della politica.

Un attaccamento ai territori forse senza precedenti con un acume che dimostra come anche allora la politica, quella seria, di vicinanza alle esigenze dei territori, poteva essere praticata. Alla fine della sua carriera politica negli anni ’90 Giuseppe Modaffari è stato coordinatore di Forza Italia.

L’importante eredità del nonno è stata portata avanti dalla nipote. Le virtù del nonno, il cavaliere della Repubblica- Giuseppe Antonino Madaffari, sono quelle legate all’attaccamento ai valori tradizionali dell’impegno sociale e alla realizzazione dei progetti imprenditoriali, alla famiglia. La nipote Maria Saveria Modaffari, di un illustre politico della storia di Condofuri e di Reggio Calabria: Giuseppe Antonio Modaffari - Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana - ha ricevuto il premio di Giovane Imprenditrice distinta nel campo della formazione internazionale,  alla Mostra del Cinema della Biennale di Venezia.

Più nel dettaglio è promotrice in Provincia di Reggio Calabria della Cooperativa Sociale “Spazio Famiglia”, una struttura che vanta il supporto di numerosi professionisti quali medici, avvocati specializzati in stalking e diritto di famiglia , psicologici e neuropsichiatri pronti a garantire un aiuto concreto a chi ne ha necessità”.

Attivo, inoltre, uno speciale sportello di supporto alle donne vittime di violenza, in quanto la dott.ssa Modaffari è promotrice in Italia con la CNE - Confederazione Nazionale Esercenti - di cui è Presidente Nazionale, anche del Progetto Soccorso Rosa basato sulla violenza delle donne sui luoghi di lavoro con il supporto del Procuratore Raffaele Guariniello. La Cooperativa lavora in stretto contatto con il Centro Servizi e Consulenza della Dott.ssa Mangiola Anna Maria , offrendo numerosi altri servizi, di diversa natura tra i quali CAF&Patronato e Consulenza fiscale e finanziaria. Tutte attività qualificanti e in linea con un impegno trasversale del nonno e che la stessa spera si possa ancora trasferire alle generazioni future della famiglia.

CENTRO SERVIZI ED ASSISTENZA MANGIOLA-MODAFFARI

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