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Innovation by Ania: l'Intelligenza artificiale nelle assicurazioni al servizio del Paese

A Roma la quarta edizione dell'evento promosso dall'Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici. La presidente Farina: necessaria capacità di pensiero strategico nel lungo periodo

Una «riflessione approfondita – di sistema – sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale nel nostro Paese e nel nostro settore». È quella che, come prefigurato nell’introduzione ai lavori dalla presidente Ania Maria Bianca Farina, è stata condotta a più voci durante Innovation by Ania, l’appuntamento annuale dedicato dall’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici alle frontiere tecnologiche nel comparto assicurativo. La quarta edizione al Palazzo dei Congressi di Roma, su “Assicurazioni e Intelligenza Artificiale, Innovazione al servizio del Paese” ha visto a confronto esponenti del mondo imprenditoriale, istituzionale e accademico.

L’Ia può accrescere il valore

«Siamo di fronte a una svolta dalle implicazioni positive attuali e potenziali profondissime; ma, per cogliere il meglio di questa nuova ondata di innovazione, serve, oltre che una buona dose di entusiasmo e di saggezza, anche una grande capacità di pensiero strategico di lungo periodo. E pochi settori del mondo produttivo in Italia e in Europa sono capaci di pensiero strategico come il nostro che, per mission, si occupa da sempre di prevenzione e protezione da rischi futuri», ha sottolineato Farina nella sua introduzione. «Si sta profilando, in maniera sempre più visibile e misurabile - ha proseguito - l’impatto che l'Intelligenza Artificiale può avere su quasi tutti i processi produttivi, riducendo di molto i costi marginali, abbreviando i tempi di sviluppo di nuovi prodotti e servizi e rendendo fattibile un livello di personalizzazione dell'offerta fino a poco tempo fa impensabile. Secondo una recente proiezione, l’Intelligenza Artificiale è in grado di accrescere la creazione di valore di una cifra compresa fra 2.600 e 4.400 miliardi di dollari all’anno e può aumentare la produttività del lavoro fino a uno 0,6% all’anno in più nei prossimi quindici anni. Ma se non saremo in grado di affrontare, questa rivoluzione, questa sfida per tempo, rischiamo – come Paese, non tanto come settore – di non essere fra coloro che ne coglieranno pienamente i frutti. L’Unione Europea, prima tra le giurisdizioni del mondo, si è mossa approvando l’AI Act, con l’obiettivo di garantire che l’uso dei sistemi di Intelligenza Artificiale sia conforme con le diverse normative in materia di diritti fondamentali. Importanti player e studiosi hanno però argomentato che alcune delle previsioni appena approvate possono diventare un serio ostacolo all’innovazione. È perciò opportuno e tempestivo che il Presidente Meloni abbia posto l’IA tra i punti qualificanti del G7 a presidenza italiana, delegando proprio il sottosegretario Alessio Butti alla preparazione del summit».

Testimoni di un cambiamento

«Come settore assicurativo, noi per primi siamo testimoni di un cambiamento strutturale nella comprensione e gestione dei rischi che le imprese e i cittadini richiedono alle compagnie di assicurare. Tutto questo rende ancora più urgente la piena integrazione delle nuove tecnologie nei nostri sistemi. Non possiamo ignorare come, a livello geopolitico, il conflitto medio orientale si è aggiunto ad una situazione già molto grave in Europa, con ripercussioni pesanti sui flussi di commercio internazionale che hanno pregiudicato – e ancora pregiudicano – le continuità delle forniture di molte filiere industriali. Anche sul versante dei cambiamenti climatici, negli ultimi mesi abbiamo registrato una crescente frequenza di eventi catastrofali che anche in Italia hanno prodotto danni ingenti, con conseguenze onerose per molte compagnie. Si stima che, nel 2023, le catastrofi naturali e climatiche, abbiano provocato oneri alle imprese, per danni fisici diretti e perdite in giro d’affari, pari a 357 miliardi di dollari. Le compagnie di assicurazione private e gli assicuratori del settore pubblico hanno dovuto coprire questi costi per almeno 123 miliardi di dollari: è il quarto anno di seguito che le perdite assicurate superano i cento miliardi di dollari, ed è il sesto degli ultimi sette. Inoltre non possiamo trascurare gli attacchi cyber, anch’essi in costante aumento. Con l'avanzare della transizione digitale, sempre più imprese operano attraverso processi in rete, ampliando così la popolazione che potenzialmente può diventare vittima del cybercrime». «In campo sanitario, in molti Paesi occidentali una combinazione di fattori sta rendendo sempre più evidente la tensione e le difficoltà che affliggono anche i sistemi pubblici. Tra questi, vi è l'invecchiamento della popolazione, con un numero sempre crescente di persone che necessitano di assistenza, anche a domicilio. A ciò si sommano i vincoli di bilancio che molti Stati devono affrontare e la difficoltà nel reperire personale medico e paramedico».

No alle asimmetrie regolatorie

«A questi fattori di contesto si aggiunge poi, sul fronte della concorrenza, la prospettiva di possibili nuovi entranti che, avvalendosi dei loro dati e delle ampie capacità di calcolo, potrebbero lanciare servizi assicurativi innovativi. Inoltre, potrebbero beneficiare di un'asimmetria regolatoria nell'uso dei dati, la quale solo ora sta iniziando a ricevere l'attenzione dei legislatori europei. Siamo sicuri che sia inimmaginabile un mondo nel quale operatori del Far East si appoggino su un forte uso di tecnologie digitali e di intelligenza artificiale per servire milioni di clienti con costi contenuti e livelli di servizio elevati? Siamo sicuri che le grandi piattaforme, che hanno a disposizione dati e abitudini di spesa delle persone, in futuro non decidano di fare leva su questo loro patrimonio per irrompere anche nel mercato assicurativo? »

Soluzioni digitali essenziali

«L'Intelligenza Artificiale e le soluzioni digitali sono un fattore essenziale per consentire al nostro settore di competere efficacemente. Disponiamo di algoritmi di IA e di tecnologie di raccolta, analisi e gestione dei dati che possono rendere gestibili rischi molto complessi e abilitano prestazioni e servizi neanche immaginabili qualche anno fa. È possibile rendere molto più veloce una richiesta di offerta, un risarcimento, la quantificazione di un danno, che richiedevano sopralluoghi e confronti tra documenti cartacei. Inoltre si può completare con maggiore accuratezza l’analisi antifrode e ad una frazione del tempo e del costo necessari rispetto ai processi tradizionali. L’uso di chatbot offre la possibilità di fornire servizi di assistenza ai clienti con sempre maggiore accuratezza ed efficacia. La raccolta in tempo reale di un’ampia gamma di misure e dati da impianti industriali, energetici, agricoli, la possibilità di combinarli con quelli meteorologici e incrociarli con immagini satellitari, offre nuovi strumenti per l’analisi e l’assunzione del rischio, la verifica dei danni e la gestione dei risarcimenti. Oggi, l’assistenza remota di pazienti a casa è resa fattibile e sostenibile economicamente, dalla crescente funzionalità e affidabilità di device collegati agli smartphone in grado di raccogliere dati su un ampio range di parametri, elaborarli con algoritmi predittivi e fornire un quadro clinico aggiornato, in tempo reale, ai centri di assistenza remoti. La triangolazione di diversi dati – posizione, meteo, stile di guida, - rende possibile e sempre più economica la fornitura di coperture assicurative innovative con una modalità pay per use. Nessuna di queste evoluzioni, necessarie a competere, è ipotizzabile senza innovazione digitale».

Dati indispensabili per assicurare

«Non dimentichiamo l’importante disponibilità di dati: i dati sono essenziali per le compagnie assicurative. La capacità di gestire i dati con efficacia, ma, sia chiaro, anche con un forte senso etico, sarà determinante per il successo nel settore assicurativo del futuro. Non solo. Utilizzando tecniche di big data e machine learning, si possono analizzare enormi volumi di informazioni provenienti da diverse fonti per identificare correlazioni e tendenze che sfuggirebbero agli strumenti analitici tradizionali. Tutto questo, offre un significativo supporto alla lotta contro il cambiamento climatico, fino ad arrivare alla possibilità di coprire rischi oggi non assicurabili. Ma, appunto, serve una capacità di sistema, nel software come nello hardware. Come Sistema Paese, dobbiamo essere pronti a supportare la diffusione dell’IA investendo su infrastrutture e istruzione e consapevolezza della tecnologia, da promuovere nelle aziende, tra i cittadini e nel settore pubblico. Parallelamente, è fondamentale supportare lo sviluppo di tecnologie sinergiche».

La sinergia con le Istituzioni

«La rilevanza delle sfide che abbiamo davanti e la complessità introdotta da questa tecnologia impone una riflessione aperta con Istituzioni e operatori non solo assicurativi. La promozione di partnership pubblico-private volte allo sviluppo di nuove applicazioni, in congiunzione con incentivi adeguati a supportare l’innovazione, genereranno nuovi modelli di business ed ecosistemi collaborativi infra-settoriali. Spesso, recentemente, sono state espresse preoccupazioni riguardo all'uso dell'IA per ridurre costi e sostituire personale. L’IA, e tutte le innovazioni digitali mirano a migliorare il lavoro delle migliaia di persone che quotidianamente assistono milioni di clienti. Ciò significa liberare le persone dai compiti più ripetitivi, consentendo loro di concentrarsi sulle interazioni con i clienti e rafforzare la base analitica necessaria per valutare rischi sempre più complessi da coprire a costi – quando possibile – sempre più competitivi. L'innovazione è stata da sempre al centro delle priorità, sia per l’ANIA sia per tutti i nostri associati. Credo che noi tutti, insieme al Governo e alle Istituzioni, possiamo trasformare l'innovazione in un vantaggio competitivo per l’Italia, favorendo al tempo stesso il bene comune».

Il sottosegretario Butti: lavorare insieme

«Un settore in salute, utile per il sistema Paese. Voi non solo valutate un danno, ma prevedete un rischio e potete insegnare come si fa, in un clima di fiducia, di trust. È la fiducia che tutto il Governo nutre verso i partner privati, con cui lavorare insieme con ciò che ci mette a disposizione la tecnologia: non a caso il Governo italiano è il primo a dotarsi di provvedimenti su Intelligenza artificiale e cybersecurity». Ampio e incisivo, a conclusione dell’evento di Ania, l’intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Alessio Butti, che ha auspicato l'ammodernamento dei processi lavorativi e un clima di collaborazione, fiducia e reciproca convenienza nel fruire dei benefici della tecnologia, anzi auspicando una Ia “italiana” e il miglioramento di infrastrutture come ad esempio il 5G, e prefigurando gli obiettivi inerenti l'identità digitale e il fascicolo sanitario elettronico.

Gli interventi dei vicepresidenti Ania

I temi portanti dell’evento (cybersecurity, salute e sostenibilità) affrontati durante i panel sono stati approfonditi anche dai tre vicepresidenti di Ania.

Giancarlo Fancel, Country Manager Italy e CEO Generali Italia, ha evidenziato come il tema dei dati sia fondamentale per conoscere i comportamenti utili ai fini dei modelli predittivi del rischio. Ciò ovviamente determina necessità di protezione dei dati e quindi di competenza nel fronteggiare eventuali rischi. Alla luce del cyberindex elaborato da Generali, però, è emerso che il livello di consapevolezza non è ancora sufficiente.

Sui rischi climatici il focus di Giacomo Campora, amministratore delegato e direttore generale Allianz S.p.A, che ha ribadito l’assoluta necessità di un equilibrio tecnico nelle coperture, altrimenti si rischia il tracollo delle stesse compagnie assicurative, come ha dimostrato l’incidenza degli eventi calamitosi registrati ad esempio in Emilia Romagna. Preziose dunque le strategie di resilienza climatica, supportate da adeguati standard predittivi.

Sui temi inerenti la prevenzione e la salute si è soffermata Virginia Borla, Ad e Dg Intesa Sanpaolo Vita. La manager ha delineato il quadro legato in particolare ai trend di invecchiamento della popolazione, sottolineando l’importanza anche degli strumenti offerti dall’Ia per definire i bisogni dell’utenza e identificare le reali necessità di copertura, al fine di evitare gli sprechi dell’overtreatment.

I talk su cybersecurity, clima e salute

Un’ampia panoramica sul connubio tra Intelligenza Artificiale e assicurazioni e tre sessioni, coordinate dalla giornalista Barbara Carfagna, ciascuna dedicata a uno dei rischi che costituiscono le principali sfide per il settore e per il Paese: il rischio cybersecurity, il rischio climatico e il rischio salute, introdotti da presentazioni aziendali legate a esperienze di startup innovative. Dall’analisi dell’intensa agenda di Innovation by Ania, come affermato dalla presidente Farina, emergono «da una parte, prospettive molto incoraggianti; dall’altra, alcuni snodi chiave da presidiare a livello settoriale per garantire che le compagnie assicurative possano portare i benefici di questa innovazione ai loro clienti: la necessità di stabilire norme uniformi per eliminare le disparità regolatorie rispetto alle grandi piattaforme tecnologiche; la definizione di standard e infrastrutture per accedere alle fonti di dati di interesse comune, come quelli della Pubblica Amministrazione; l’investimento nella formazione per dotare il settore delle competenze necessarie nell'era dell'Intelligenza Artificiale e dei dati».

Ad introdurre l'intenso confronto, anche quest'anno declinato attraverso differenti esperienze e sui fronti di più stringente attualità, è stato l’intervento di Andrea Poggi, Innovation Leader Deloitte Central Mediterranean, che ha parlato dell’Ai come di una “straordinaria occasione” anche al fine di innalzare il livello di protezione.

Sul tema “AI & Cyber Risk” (una delle più «serie emergenze anche per le piccole e medie imprese») dopo il pitch startup di Bruno Cordioli, Co-founder & CEO di Muscope, si sono confrontati Giuseppe Donvito, Partner P101; Ivano Gabrielli, direttore Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni; Marco Granelli, presidente Confartigianato; Bruno Frattasi, direttore generale Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

Sul tema “AI & Climate Change”, dopo il pitch startup di Federico D’Albenzio, Business Developer Eoliann, hanno dibattuto Sebastian Heitmann, Partner Extantia Capital; Roberto Buizza, professore di Fisica Scuola Universitaria Superiore S. Anna di Pisa; Giorgio Spaziani Testa, presidente Confedilizia; Michele Pisante, presidente BF S.p.A.

Sul tema “AI & Health”, dopo il pitch startup di Kelvin Summoogum, CEO Miicare, hanno discusso Alessio Beverina, General Partner Panakès Partners; Eugenio Guglielmelli, rettore Università Campus Bio-Medico di Roma; Stefano Quintarelli, General Partner Rialto Ventures; Agostino Scornajenchi, amministratore delegato e direttore generale CDP Venture Capital.

 

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