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Bulgaria assume a gennaio presidenza di turno Ue

TRIESTE - La Bulgaria assumerà dal primo gennaio la presidenza del Consiglio dell'Unione europea. L'incarico a rotazione durerà come sempre per un semestre, durante il quale la Bulgaria tenterà di migliorare la propria immagine di paese più povero e corrotto del blocco. Sofia punta infatti a dimostrare agli Stati membri che, dopo dieci anni di adesione all'Ue, i tempi sono maturi per il suo ingresso nell'area Schengen e l'avvicinamento all'eurozona. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione, ha già detto di volere l'inserimento della Bulgaria nell'euro e nel regime di libera circolazione, trovando però la contrarietà di Germania e Francia, preoccupate dall'alto livello di corruzione nel paese.

 

Sofia dovrà ora affrontare il difficile compito di appianare i molti dissidi in atto tra i 28 Stati membri e lavorare al compromesso su questioni calde come le migrazioni e la Brexit. "Lo slogan della presidenza è 'Uniti siamo forti': dobbiamo affrontare i problemi spinosi assieme", ha dichiarato il ministro degli Esteri  Ekaterina Zaharieva, secondo cui i paesi Ue devono "provare la loro solidarietà proteggendo i confini esterni dell'Unione invece di costruire barriere interne al blocco".

 

L'apertura ufficiale del semestre di presidenza è fissata a Sofia per l'11-12 gennaio. Fino a giugno sono in programma circa 300 eventi, fra cui il summit dei capi di Stato e di governo dei paesi membri e dei componenti del gruppo Wb6 dei Balcani occidentali.

 

La Bulgaria, abitata da oltre 7 milioni di persone, ha affrontato una fase di turbolenza dopo la caduta del comunismo. Una relativa stabilità è stata raggiunta con i governi conservatori di Boyko Borisov, che ad aprile è ritornato al potere per il terzo mandato, grazie all'alleanza con gli ultranazionalisti Patrioti uniti. Dal suo ingresso al governo, il partito della destra ha limitato la propria retorica antimmigrazione e adottato posizioni più vicine all'Ue e alla Nato. Nei giorni scorsi, il parlamento di Sofia ha approvato una legge che mira ad aumentare il contrasto della corruzione: una mossa richiesta dall'Ue alla vigilia del semestre. Il presidente Rumen Radev ha tuttavia già reso nota l'intenzione di non firmare il provvedimento.

 

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