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Npl: oggi norme Ue, rischi coperti entro 2-8 anni

BRUXELLES - Accantonamenti per i prestiti di nuova emissione a rischio di diventare npl (entro due anni per quelli senza collaterale e entro otto per gli altri), un 'blueprint' per creare bad bank nazionali, misure per aprire il mercato secondario e incoraggiare gli accordi extra-giudiziali: queste le misure del pacchetto che la Commissione Ue presenterà oggi, secondo quanto di apprende da fonti Ue. Bruxelles confermerà poi il trend in calo delle sofferenze, scese al 4,4% del totale degli attivi nel terzo quadrimestre 2017.

Le norme Ue, che si applicano a tutte le banche, anticiperanno di un giorno quelle della Bce che invece saranno applicate caso per caso. Lo scopo è aiutare a ridurre le sofferenze esistenti e ad evitare la formazione di nuovi npl.

Tra le misure più attese e sensibili, quelle che riguardano gli accantonamenti per i prestiti di futura emissione. Per coprire i prestiti che non hanno collaterale, le banche avranno due anni.

Quelli con collaterale dovranno essere coperti al 100% entro otto anni, con una progressione che sarà meno intensa all'inizio e più intensa dal quarto anno in poi. Mentre sugli stock esistenti non ci sarà alcuna richiesta prudenziale.

Sulla bad bank Bruxelles presenterà un modello, basato su alcune esperienze di successo come Irlanda e Spagna, che potrà essere utilizzato da chi vorrà metterla in piedi nel proprio Paese. Ma saranno citati anche altri esempi, come le Gacs italiane, per dire che la bad bank non è l'unica misura. Alcuni esempi prevedono anche una partecipazione statale, altri invece solo quella privata, come il caso di Atlante in Italia.

Bruxelles cercherà poi di creare un vero mercato secondario europeo, utilizzando anche un 'passaporto' che consentirà di operare in diversi Stati. L'obiettivo è rendere il mercato più attivo, per far salire i prezzi che oggi sono molto bassi. Nei Paesi dove gli npl sono molto elevati, Bruxelles stima che l'intervento possa aiutare a ridurli di un punto e mezzo.

Per prevenire le nuove sofferenze si riprenderà un esempio italiano, cioè il 'patto marciano' introdotto con il decreto banche del 2016. Consentirà alle parti garantire un credito attraverso la stipula di un contratto di cessione di un bene del debitore. Una procedura extra-giudiziaria che aggira la lunghezza della burocrazia e della giustizia.

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