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Rimpasto di governo in Francia, Castaner nuovo primo ministro

Christophe Castaner

A due settimane dalle dimissioni a sorpresa di Gérard Collomb, Christophe Castaner viene nominato nuovo ministro dell’Interno della Francia, nell’atteso rimpasto di governo. Fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, Christophe Castaner è stato fino ad oggi il n.1 di En Marche e segretario di Stato alle relazioni col parlamento.

Questo il rimpasto di governo annunciato oggi due settimane dopo le dimissioni del ministro dell’Interno, Gerard Collomb. Lasciano il governo Jacques Mézard, ministro della Coesione dei territori, Françoise Nyssen (Cultura), Stéphane Travert (Agricoltura), Delphine Gény-Stephann, sottosegretaria all’Economia. Jean-Michel Blanquer, già ministro dell’Educazione Nazionale, diventa ministro anche dei Giovani. Christophe Castaner è il nuovo ministro dell’Interno. Jacqueline Gourault, ex sottosegretario agli Interni, diventa ministro della Coesione dei Territori. Sebastien Lecornu è ministro delle Collettività territoriali. Julien Denormandie è ministro incaricato per la Città e gli alloggi. Franck Riester, ministro della Cultura. Didier Guillaume, ministro dell’Agricoltura. Marc Fesneau è ministro incaricato delle Relazioni con il Parlamento. Marlene Schiappa, già ministra per le Pari opportunità, aggiunge anche la competenza della lotta contro le discriminazioni. Emmanuelle Wargon, ministra della Transizione ecologica. Christelle Dubos, sottosegretaria alla Solidarietà e Salute. Mounir Mahjoubi e Agnes Pannier-Runacher, sottosegretari del ministro dell’Economia e Finanze.

Gabriel Attal, deputato della République En Marche nominato oggi segretario di Stato presso il ministero dell’Istruzione nel quadro del rimpasto annunciato dal presidente Emmanuel Macron, diventa il più giovane componente di un governo francese in tutta la storia della Quinta Repubblica, fondata nel 1958. Attal, appena 29 anni e 7 mesi, batte tutti i record, dopo il primato detenuto per anni dall’ex ministro Francois Baroin. Tra l’altro, fu proprio Gabriel Attal a scatenare la tempesta diplomatica tra Parigi e Roma quando lo scorso giugno, intervistato dalla tv Public Sénat, disse che la politica italiana sulla nave Aquarius è «immonda» e la chiusura dei porti «fa vomitare». Parole che molti italiani attribuirono invece al presidente Emmanuel Macron, aggravando ulteriormente la crisi diplomatica tra i due Paesi. Negli stessi giorni Macron non era certo stato tenero con la politica di Matteo Salvini. Pur non arrivando a definirla «vomitevole», denunciò pubblicamente «la quota di cinismo e irresponsabilità del governo italiano» sulla questione dei migranti.

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