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L'Onu vuole la verità sul caso Khashoggi e apre un'inchiesta

Jamal Khashoggi

Le Nazioni Unite vogliono la verità sul caso di Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente brutalmente ucciso lo scorso ottobre nel consolato saudita di Istanbul. Il relatore speciale dell’Onu sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie si recherà in Turchia la prossima settimana per iniziare «un’inchiesta internazionale indipendente» sull'assassinio del reporter.

Si tratta di un’indagine di esperti indipendenti dell’organizzazione internazionale - spiegano al Palazzo di Vetro, poichè il segretario generale può lanciare una sua inchiesta solo se ne fa domanda uno degli stati membri. Cosa finora non avvenuta.

«Dirigerò un’inchiesta internazionale indipendente sull'uccisione di Khashoggi, che inizierà con una visita in Turchia dal 28 gennaio al 3 febbraio», ha fatto sapere Agnes Callamard, spiegando che valuterà le circostanze dell’omicidio e la natura ed estensione delle responsabilità di Stati e individui».

«Ciò che scoprirò e le mie raccomandazioni verranno segnalate al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite nella sessione del prossimo giugno», ha precisato.  Callamard, accademica francese direttrice del Columbia Global Freedom of Expression Department alla Columbia University di New York, riferisce al Consiglio per i diritti umani di Ginevra e ha un mandato globale per indagare sulle esecuzioni.

Intanto, il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha affermato che è giunto il momento di avviare un’inchiesta internazionale. Nei mesi scorsi i vertici dell’Onu hanno ribadito più volte la necessita di appurare la verità su quanto accaduto a Khashoggi.

«Credo ci sia bisogno di un’inchiesta internazionale per accertare ciò che è realmente successo e chi sono i responsabili di quel terribile omicidio», ha commentato l’Alto commissario Onu per i Diritti Umani, Michelle Bachelet.

«Dobbiamo sapere esattamente cosa è successo e chi è responsabile», ha detto da parte sua il segretario generale Antonio Guterres, sottolineando di voler vedere «tutte le persone coinvolte portate davanti alla giustizia».  Human Rights Watch, Committee to Protect Journalists, Amnesty International e Reporters Without Borders hanno chiesto un’indagine delle Nazioni Unite sostenendo che Riad deve rinunciare alle protezioni diplomatiche come inviolabilità o immunità per tutte le strutture e i funzionari coinvolti, conferite da trattati come la Convenzione di Vienna del 1963 sulle relazioni consolari.

 

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