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Olanda, ad Utrecht fuoco sui passeggeri di un tram: 3 vittime, arrestato presunto killer

Polizia sul posto dopo la sparatoria

Una sparatoria in pieno giorno su un tram affollato a Utrecht fa precipitare l’Olanda nel terrore. Tre morti e cinque feriti, alcuni in gravi condizioni, hanno fatto temere al piccolo Paese di essere finito nel mirino dei terroristi. A fine giornata la matrice terrorista non è ancora del tutto esclusa, ma sembra sempre più lontana.

Ad agire è stato un uomo di origini turche, Gokmen Tanis, arrestato dopo una lunga fuga di otto ore: un passato pieno di precedenti penali ma avrebbe ucciso per ritorsioni e problemi familiari.

L’incubo è cominciato alle 10.45 del mattino, in un quartiere residenziale di Utrecht, tranquilla cittadina universitaria. Su un tram fermo nella zona di Kanaleneiland, area con una vasta popolazione di immigrati, sale un uomo che dopo un po' comincia a sparare con una pistola.

Secondo un testimone oculare, l’assalitore punta una donna che riesce subito a colpire. Alcune persone si gettano sul corpo riverso a terra della donna, ma il killer apre nuovamente il fuoco per colpirle, uccidendo altri due passeggeri mentre gli altri cercano di mettersi in fuga. Anche l’uomo scappa, probabilmente su una Renault Clio rossa che alcuni testimoni hanno visto in moto già prima dell’azione sul tram. Per otto ore l’uomo sarà introvabile.

Parlando con il quotidiano olandese Algemeen Dagblad e con Skynews, un testimone aveva subito detto che «l'assalitore è uno del quartiere, non credo abbia agito per terrorismo». Ma la polizia, fin da subito, non esclude nessuna pista. Anzi, il sindaco di Utrecht porta il livello di allerta al massimo, come mai era successo in Olanda, e ordina a tutta la popolazione di restare chiusa in casa.

Anche dalle scuole non entra ed esce nessuno, e per le moschee viene rafforzata la vigilanza, nel timore di un attacco in stile Nuova Zelanda mentre viene aumentato anche il livello di sicurezza in tutti gli aeroporti. La città diventa deserta. E mentre i feriti vengono portati in ospedale, entrano in azione anche le forze antiterroriste: elicotteri e centinaia di poliziotti avviano la caccia all’uomo. Per tutto il giorno si susseguono raid in case e appartamenti della città, fino a che la polizia non arriva all’autore della sparatoria, nella zona di Oudenoord.

Gokman Tanis, 37 anni, nato in Turchia, ha una fedina penale lunga diverse pagine: dal 2012 al 2017 è stato arrestato più volte dalla polizia per furto, rapina, tentato omicidio, vandalismo, conflitto a fuoco, minacce alla polizia, e persino una violenza sessuale per la quale due settimane fa sarebbe comparso davanti ai giudici in Tribunale.

«Non parlo con mio figlio da 11 anni, non conosco la sua situazione psicologica, in passato non aveva comportamenti aggressivi», ha detto il padre del killer Mehmet Tanis, che vive in Turchia. La polizia ha fermato e interrogato anche il fratello, che vive ad Utrecht. Ma altri familiari, citati dall'agenzia di stampa turca Anadolu, sostengono che il motivo di quella assurda violenza sia proprio da ricercare all'interno delle vicende familiari. La separazione dalla moglie, avvenuta un anno prima, potrebbe essere il motivo scatenante della follia omicida secondo alcune ricostruzioni.

Il premier olandese Mark Rutte, che nei momenti dopo l'attacco aveva parlato di una situazione «preoccupante» e aveva riunito l’unità di crisi, ancora dopo l’arresto parla di motivazioni «non chiare».

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