Una missione lampo nelle principali cancellerie europee per evitare il rischio di isolamento rispetto all’offensiva del generale Khalifa Haftar. Fayez Sarraj, all’inizio di un Ramadan che, nella strategia Onu, dovrebbe far scattare la tregua in Libia, passa al contrattacco diplomatico nei confronti del suo avversario e, ancora una volta, è l’Italia ad essere la sua prima sponda. Sarà infatti il premier Giuseppe Conte ad essere il primo degli interlocutori del capo del Governo di accordo nazionale libico (Gna) nel suo tour europeo.
Conte e Sarraj si incontreranno domani mattina alle 8.30 a Palazzo Chigi. Sarà un colloquio segnato dalla discrezione dato che, al termine, al momento non è prevista alcuna conferenza congiunta. E’ dalla fine di febbraio - lì il bilaterale si svolse a margine della conferenza Ue-Lega Araba di Sharm el sheikh - che Conte e Sarraj non si incontrano. Mentre frequenti sono stati i contatti telefonici tra i due via via che la crisi libica registrava la sua escalation. Non è invece previsto, spiegano fonti della Difesa, alcun incontro tra i rappresentanti militari libici al seguito di Sarraj e i loro omologhi italiani.
Questa volta, per Sarraj e Conte il bilaterale si annuncia dirimente. Il leader libico chiederà all’Italia nuovo e maggior sostegno per fermare Haftar laddove Conte confermerà di venire incontro al suo interlocutore mantenendo una posizione di terzietà e, soprattutto, con una stella polare che l’Italia definisce non emendabile: la road map dell’Onu. Proprio per questo il premier potrebbe ribadire a Sarraj la necessità di seguire la richiesta di cessate il fuoco di una settimana avanzata dall’Onu per l’inizio del Ramadan. Richiesta che Haftar non ha invece alcuna intenzione di accogliere. «Continuiamo la battaglia contro il terrorismo», ha annunciato oggi l’uomo forte della Cirenaica senza citare l'appello alla tregua dell’Unsmil e spronando i suoi a "impartire una grande lezione al nemico finché non sarà sradicato dalla nostra terra». Con un obiettivo: la conquista di Tripoli.
Nel Ramadan «le nostre precedenti battaglie contro il terrorismo a Bengasi e Derna non si sono fermate: in realtà divenimmo più determinati e potenti in questo mese sacro», sono state le minacciose parole di Haftar che ha invitato i suoi soldati ad evitare vittime civili e mettere in campo «attacchi rapidi e precisi». In questo contesto è davvero improbabile che sia il Gna ad accogliere la richiesta di tregua. L’obiettivo di Sarraj è invece rafforzare il cordone diplomatico a sua difesa. Dopo Conte, il leader libico vedrà infatti la cancelliera Angela Merkel a Berlino prima di volare a Londra e a Parigi, oggetto nei giorni scorsi degli attacchi di Tripoli per il suo presunto sostegno ad Haftar. Ma il tour europeo di Sarraj potrebbe servire anche a Conte per rafforzare la posizione italiana a favore di una «soluzione politica» della crisi libica. Resta tuttavia l’incognita americana, con Donald Trump convinto dai due principali sponsor del generale nella regione - Egitto e Arabia Saudita - a non schierarsi contro Haftar.
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