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Svezia, donna ebrea aggredita e colpita con nove coltellate: è grave

Shock in Svezia dopo l’aggressione a una donna di religione ebraica a Helsingborg, nel sud del Paese: la signora, di circa 60 anni, è stata accoltellata almeno 9 volte, in pieno centro, in una delle ore di punta della mattina. «Ancora una volta gli ebrei in Europa sono in pericolo», tuona Israele.

Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, la polizia ha diramato un ordine di cattura del sospetto, fuggito dopo l’accoltellamento e che sarebbe «già conosciuto alle forze dell’ordine», secondo il procuratore Thomas Elofsson. «Non abbiamo ancora stabilito il motivo del gesto: indaghiamo la possibilità che si tratti di un crimine d’odio ma anche di altra natura», ha aggiunto il magistrato.

La donna, ricoverata in gravi condizioni, è attiva nella comunità ebraica, secondo alcune fonti sarebbe la moglie di uno dei leader della comunità stessa. «Aiutatemi, aiutatemi», ha gridato riversa a terra chiedendo l’aiuto dei passanti. Le autorità hanno fatto subito scattare l’allerta, posizionando delle pattuglie davanti ai luoghi ebraici della città e stazionato alcuni agenti per diverse ore davanti al Platenska Huset, la storica villa che ospita la sinagoga della città.

In attesa che le autorità facciano luce, il capo della polizia di Helsingborg, Sven Holgersson, ha sottolineato che c'è un «quadro generale di minacce» contro gli ebrei in città e in tutta la Svezia. L’ultimo Eurobarometro segnalava le preoccupazioni dei cittadini svedesi di fronte al crescente antisemitismo, con la Svezia in cima alla classifica. Il 79% degli intervistati svedesi si disse particolarmente inquieto di fronte alla negazione dell’Olocausto.

«Ancora una volta gli ebrei in Europa sono in pericolo», ha detto il capo di Stato israeliano Reuven Rivlin dopo aver appreso del «brutale accoltellamento». Questo episodio, ha aggiunto, «ci fa constatare che non bastano le memorie dell’Olocausto, che peraltro stanno svanendo, per garantire la sicurezza delle comunità ebraiche, mentre le nostre scuole, le sinagoghe e i centri sociali vengono trasformati in fortezze».

«Noi - ha proseguito - combatteremo l’antisemitismo con tutta la nostra forza e denunceremo questi terribili incidenti. I nostri pensieri e le nostre preghiere - ha concluso - vanno alla donna ferita, alla sua famiglia e alla sua comunità».

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