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Uccise donne e bambine, condannato a 7 ergastoli il primo serial killer di Cipro

Nikos Metaxas

Sette ergastoli: uno per ognuna delle sue vittime, tra cui anche due bambine di 5 e 8 anni. È finito con una sentenza storica quello che a Cipro sarà ricordato come il primo caso di serial killer di cui il Paese abbia memoria.

Il pluriomicida, Nikos Metaxas, un ufficiale 35enne dell’esercito greco-cipriota, è stato riconosciuto colpevole di ben 12 capi di accusa relativi a 7 rapimenti e altrettanti omicidi premeditati ai danni di cinque collaboratrici domestiche di origine straniera e delle due bambine, figlie di due delle vittime.

L’uomo avrebbe perpetrato gli assassinii, che si sospettano ben più numerosi di quelli accertati (alcuni media gliene hanno attribuiti una trentina), nell’arco di tre anni, tra il settembre 2016 e l’agosto 2018. Vestito con un giubbotto antiproiettile e in lacrime, alla sbarra Metaxas ha chiesto perdono alle famiglie delle vittime dicendo di non sapere perché abbia commesso dei crimini «così odiosi».

«La società cipriota si chiederà a lungo come sia stato possibile per uno dei suoi abitanti arrivare a questo punto - ha detto in tribunale -. Io stesso mi chiedo il perché e non ho ancora trovato una risposta», ha aggiunto mentre il giudice gli ha rinfacciato di aver ucciso «donne indifese».

La vicenda ha fatto emergere un problema diffuso nella società cipriota, quello dello sfruttamento e deprivazione dei diritti di molte donne straniere impiegate come collaboratrici domestiche. Ed ha sconvolto la piccola comunità, inducendo alle dimissioni il ministro della Giustizia Ionas Nicolau dopo le polemiche su presunte carenze della polizia nelle indagini.

Il killer conosceva le sue vittime su un sito di incontri online e dopo averle frequentate per qualche tempo le uccideva senza pietà. L’orrenda vicenda è emersa ad aprile scorso, quando alcuni turisti hanno trovato per caso il corpo legato di una donna - la 38enne filippina Mary Rose Tiburcio - in un pozzo minerario allagato vicino al lago tossico artificiale di Kokkinopezoula, 32 chilometri a ovest di Nicosia, che fa parte di un’ex miniera di pirite di rame.

Da lì è scattata l’indagine che ha portato all’arresto di Metaxas, prima della scoperta di un secondo corpo, quello della 28enne filippina Arian Palanas Lozano, trovato nello stesso pozzo il 20 aprile. Metaxas è stato arrestato grazie ai messaggi scritti dalla Tiburcio sul sito di incontri: i due si sono frequentati per 6 mesi prima della scomparsa della donna e di sua figlia di 6 anni nel maggio 2018. Il capitano dell’esercito ha quindi confessato di avere gettato tre delle sue vittime nel lago e gli altri omicidi.

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