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L'uragano Dorian devasta le Bahamas, morti nelle strade

L’uragano Dorian travolge le Bahamas lasciando sulle isole scene di «devastazione senza precedenti» e punta gli Stati Uniti. Per ora l’unica vittima accertata è un bimbo di 8 anni, di cui si cerca anche la sorellina dispersa. Ma il bilancio nell’arcipelago sembra destinato drammaticamente a salire: le immagini ritraggono una catastrofe nazionale, con almeno 13.000 case danneggiate o distrutte e informazioni non confermate di molti morti e corpi per le strade.

Dorian ha scaricato tutta la sua furia sulle Bahamas come uragano di categoria 5, imperversando per oltre 24 ore con raffiche di vento fino a 340 chilometri all’ora. «Siamo in guerra e siamo attaccati senza armi per difenderci», ha detto il primo ministro Hubert Minnis, invitando tutti a restare al coperto senza avventurarsi fuori, dove la situazione resta estremamente pericolosa. Fra le inondazioni e il blackout in buona parte delle isole, i soccorsi procedono al rilento, con alcune aree sommerse dall’acqua che risultano irraggiungibili.

"Pregate per noi", è stato l’appello di Minnis. Pur perdendo forza e scendendo a categoria 4, Dorian è ora una minaccia per la Florida, con venti che soffiano a 155 miglia all’ora (circa 250 chilometri orari). Un uragano di categoria 5 ha venti sostenuti di 157 miglia all’ora. Tutte le precauzioni del caso sono state adottate nello Stato: cinque porti sono stati chiusi, così come diversi aeroporti. I voli cancellati sono circa 1.000. Le scuole lungo la costa sono state chiuse almeno fino a mercoledì, gli ospedali e le case di riposo evacuate. «E' necessario restare vigili e seguire gli ordini. Evacuate ora che avete tempo», ha avvertito il governatore Ron DeSantis, che ha esortato a mantenere alta la guardia anche se la traiettoria di Dorian resta incerta.

Atteso nella nottata italiana «pericolosamente» vicino alle coste dalla Florida, anche una lieve deviazione di pochi chilometri verso ovest, ovvero verso la terraferma, potrebbe tradursi in effetti devastanti per lo Stato. Al momento non è previsto che l’uragano tocchi terra direttamente lì: dovrebbe costeggiare, secondo le ultime rilevazioni, la Florida per poi spingersi in Georgia e in North e South Carolina. Tutti e quattro gli Stati hanno già dichiarato l’emergenza e ordinato evacuazioni obbligatorie lungo le coste. La misura più estrema è stata presa dal South Carolina, che ha ordinato l’allontanamento di un milione di persone.

Donald Trump intanto ha approvato la dichiarazione di emergenza per tutti gli Stati coinvolti, aprendo di fatto la strada agli aiuti federali. Aiuti sui quali c'è già polemica: anche se dalla Federal Management Emergency Agency, la protezione civile americana, hanno rassicurato sull'adeguatezza delle risorse a disposizione, molti criticano la recente decisione del presidente americano di spostare parte dei fondi dell’agenzia per la costruzione del muro con il Messico. Una decisione presa proprio all’avvio della stagione degli uragani.

Dopo aver cancellato il viaggio programmato in Polonia, il tycoon sta seguendo gli sviluppi di Dorian dal suo campo da golf in Virginia, mantenendosi in contatto con i governatori e con la protezione civile. Nel mirino dell’uragano c'è uno degli Stati più importanti per la sua rielezione alla Casa Bianca l’anno prossimo, ovvero la Florida, dove tra l’altro c'è anche il suo resort di Mar a Lago. E Trump, memore di quanto accaduto ai Bush padre e figlio, tutti e due usciti dalla Casa Bianca poco dopo gli uragani Andrew in Florida e Katrina a New Orleans, vuole evitare che la storia si ripeta.

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