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Il tifone Hagibis colpisce il Giappone, è il peggiore degli ultimi 60 anni

Angoscia e timori di ulteriori devastazioni nel Giappone centro orientale per il tifone Hagibis, il numero 19 dell'anno ma considerato il più pericoloso degli ultimi 60 anni. Prima del suo passaggio, l'Agenzia meteorologica nazionale (Jma) ha emesso un livello di allarme senza precedenti a Tokyo e nelle regioni adiacenti, anticipando "un'intensità nella distribuzione delle piogge che non si vedeva da decenni". Quasi 7 milioni di persone lungo l'isola principale dell'Honshu dell'arcipelago giapponese hanno ricevuto l'avviso precauzionale ad evacuare, dopo la sospensione dei servizi degli operatori ferroviari, compresi i treni super veloci, e la chiusura dei due principali aeroporti nell'area metropolitana, Haneda e Narita.

Hagibis - che nella lingua tagalog delle Filippine sta a significare Rapido - avrebbe rilasciato da lì a poco un eccesso di precipitazioni mai viste prima, a partire dall'ultimo tifone Kanogawa del 1958, quando a morire nella piana del Kanto - la regione che ospita l'area metropolitana di Tokyo - furono 1.200 persone. Per la prima volta, inoltre, la Jma ha portato al massimo il livello di allarme su una scala da uno a 5 per Tokyo, e le prefetture di Gunma, Saitama, Kanagawa, Yamanashi, Nagano, Shizuoka, Niigata e Fukushima.

Le maggiori preoccupazioni risiedevano nelle probabilità di un ingrossamento dei fiumi dopo il necessario rilascio di acqua da alcune dighe della capitale. Straripamento realmente avvenuto per 10 corsi d'acqua, hanno confermato le autorità, incluso il fiume Tama nel popoloso distretto di Tamagawa a Tokyo, tuttavia senza drammatiche conseguenze. Oltre 1.000 mm di pioggia sono stati registrati ad Hakone, una rinomata località turistica a 80 km a sud di Tokyo, equivalenti a due volte e mezzo l'ammontare in media dell'intero mese di ottobre.

Un uomo di 50 anni è stato travolto dalle raffiche di vento alla guida di un'automobile, nella prefettura a est di Chiba, mentre un'altra vittima si è registrata a Tomioka, nella prefettura di Gunma, dove un uomo è perito sotto la furia di una slavina. Poco dopo la mezzanotte di sabato mancavano all'appello 10 persone e si contavano almeno 80 feriti. Bilancio che, sebbene drammatico, considerata la portata della perturbazione può ritenersi contenuto, grazie allo straordinario grado di prevenzione dei disastri e il livello di istruzione alla vigilanza esistente nel paese del Sol Levante.

Già dal pomeriggio di venerdì la gente aveva fatto la scorta dei beni di prima necessità, nel caso di una prolungata interruzione degli approvvigionamenti alimentari, rituali che sono il risultato della maniacale preparazione ai disastri naturali a cui è abituato il popolo giapponese, spesso dalle proporzioni devastanti e in diverse stagioni dell'anno. Passata la tempesta a Tokyo, il tifone Hagibis ha continuato spedito il suo corso durante la notte verso il nord dell'arcipelago, dove rimane il massimo livello di emergenza, in particolare sul versante orientale di Iwate, già teatro dello tsunami del 2011

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