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Scontri in Cile, cresce il terrore: già 15 i morti

E’ di 15 morti il bilancio ufficiale degli scontri in Cile, generati da una protesta contro l’aumento del prezzo dei trasporti ma poi sfociata in una ribellione contro il carovita e le disuguaglianze sociali ed economiche del Paese latinoamericano.

Undici delle vittime sono rimaste uccise nei roghi e nei saccheggio violenti di centro commerciali nella regione di Santiago mentre almeno tre erano stati assassinati da colpi d’arma da fuoco fuori dalla capitale.

Trascorsa la terza notte successiva di coprifuoco per quella che ha definito una «guerra», il capo dello Stato, Sebastian Pinera, ha poi abbassato progressivamente i toni, fino a dichiararsi disponibile a un incontro con i capi dei partiti politici per arrivare alla definizione di un vago «accordo sociale» che, ha spiegato, «condurrà tutti noi a un approccio responsabile per la ricerca delle soluzioni migliori ai problemi che affliggono i cileni». L’incontro è atteso per oggi.

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