La fumata è bianca, o perlomeno non è nera. Harry e Meghan strappano il via libera della regina e degli eredi al trono Carlo e William al primo passo sula strada che intendevano imboccare, quella di «una nuova vita» a cavallo fra il Regno Unito e il Nord America sganciata da gran parte degli obblighi e dei paletti di corte, senza più appannaggio reale, ma con la possibilità (e l’ambizione) di rendersi gradualmente indipendenti sul piano finanziario trasformandosi in un marchio globale - Sussex Royal - in grado di alimentare nei loro auspici introiti, affari, successo e beneficenza.
Il conclave in casa Windsor, convocato oggi da Sua Maestà con un’irrituale procedura pubblica, si è concluso - salvo controprove e a volersi affidare per ora alle misuratissime parole di un comunicato ufficiale firmato personalmente dalla 93enne Elisabetta II - con un documento che sembra poter mettere le premesse per chiudere se non altro lo scandalo pubblico. Quello innescato la settimana scorsa dall’annuncio unilaterale dei duchi di Sussex, e non concordato con nessuno, sulla loro 'scelta di libertà'.
Il risultato, preceduto dal lavoro preparatorio degli staff e dei consulenti governativi, si limita al momento al perimetro di quello che nella prima repubblica italiana si sarebbe definito un preambolo. Con il placet preliminare della corona a «un periodo di transizione» verso «la nuova vita» che Harry e l’ex attrice afroamericana divenuta sua consorte nel 2018 vogliono creare per il loro nido neonato assieme al piccolo Archie. La nota finale è stata diffusa dal palazzo dopo circa 5 ore di faccia a faccia nella residenza reale di Sandringham, nella piovosa campagna inglese del Norfolk, fra il principe ribelle, suo padre Carlo, suo fratello maggiore William, oltre naturalmente alla regina (e con Meghan collegata via telefono dal rifugio canadese).
Preceduta dalla rassicurazione, lo si voglia credere o meno, sul clima «molto costruttivo» del summit dopo le incomprensioni e i segnali di scontro interno alla cosiddetta Firm consumatisi in questi giorni a mezzo stampa. «La mia famiglia ed io - fa sapere ora Elisabetta - sosteniamo interamente il desiderio di Harry e Meghan di creare una nuova vita per la loro giovane famiglia». «Noi - prosegue - avremmo preferito che essi rimanessero membri a tempo pieno della Royal Family, ma ne rispettiamo e comprendiamo il desiderio di vivere in modo più indipendente la propria vita, pur rimanendo parte apprezzata della mia famiglia». «Harry e Meghan hanno chiarito di non voler più dipendere dai fondi pubblici», si legge ancora nel testo, secondo il quale «è stato dunque concordato che vi sarà un periodo di transizione in cui i Sussex trascorreranno il tempo fra Canada e Regno Unito».
Quindi la conclusione: «Questi sono dossier complessi da risolvere per la mia famiglia e ci sarà altro lavoro da fare, ma io ho chiesto che una decisione finale sia raggiunta nei prossimi giorni». I punti chiari sono presto detti. I due duchi cadetti hanno da ora la piena libertà di trascorrere anche mesi in Canada, dove Meghan ha peraltro già traslocato con Archie; non saranno più membri senior della famiglia reale, ma ne resteranno part time; non riceveranno più la quota di appannaggio finanziato direttamente dai contribuenti britannici; e avranno modo di provare a mettersi in proprio, fra utilizzo della loro immagine, raccolte di fondi, attività commerciali e promozionali varie, discorsi, iniziative editoriali, passaggi in tv.
Tuttavia i limiti e gli aspetti concreti del diritto a servirsi del trademark reale in modo autonomo andranno ancora regolati in quella soluzione definitiva che la regina ha disposto venga delineata in pochi giorni. Così come restano da chiarire le questioni relative alla sicurezza, ai viaggi, al calendario di quella porzione d’impegni ufficiali che non saranno cancellati. Incognite da sciogliere, al pari delle ombre allungatesi sul rapporto degli un tempo inseparabili figli di Caro e orfani di Diana. Un legame che si è di certo allentato, anche se non al punto d’impedire ai due fratelli oggi stesso di sottoscrivere un comunicato congiunto per smentire in tono sdegnato il Times almeno sull'ultima presunta ragione del contendere: quell'accusa "offensiva» di «bullismo» contro Meghan che stando alle solite fonti anonime Harry avrebbe rinfacciato proprio a William; e che potrebbe aver dato la stura all’intero psicodramma reale.
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