Lunedì 23 Dicembre 2024

Coronavirus, in Francia riaperture da lunedì ma Parigi resta "zona rossa"

Dall’11 maggio in una Francia «divisa in due» prenderà avvio il graduale allentamento delle misure anti-coronavirus, con un percorso differenziato a seconda di dipartimenti 'verdi' e 'rossi'. Lì dove il Covid-19 circola ancora con insistenza e gli ospedali sono sotto stress, in primis l’Ile-de-France con la capitale Parigi, ma anche in Hauts-de-France, Grand Est e Bourgogne-Franche-Comte, saranno previste restrizioni; si tratta di 32 dipartimenti e quasi 27 milioni di abitanti. Discorso a parte per Mayotte, arcipelago d’oltremare, dove la riapertura è rinviata. Presentando l’atteso piano il primo ministro, Edouard Philippe, ha parlato di «una buona notizia per i francesi», avvertendo però che «non deve essere (visto) come il segno di un allentamento della nostra vigilanza». In tutto il Paese riapriranno scuole materne ed elementari: come ha riferito il ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer, ad aprire i battenti sarà «l'80-85% di 50.500 mila» istituti, ma che nelle classi rientreranno solo un milione di alunni, sui 6,7 complessivi, accolti da 130 mila docenti. Per venire incontro alle lamentele dei genitori e alle polemiche dei sindaci dei giorni scorsi, è stato deciso che la scelta sarà volontaria e anche i comuni avranno voce in capitolo. Quanto alle medie, nelle zone verdi se ne riparla il 18 maggio mentre nelle zone rosse la chiusura resta in vigore; ugualmente per i licei, lì dove la situazione è tranquilla a inizio giugno si ragionerà se farli ripartire, così come per cafè e ristoranti. Verrà ripristinata la libertà di circolazione, senza certificazione entro i 100 km dalla residenza abituale, con documentazione che dimostri «motivi professionali o familiari impellenti» al di sopra di tale raggio. I confini resteranno chiusi, ha spiegato il ministro dell’Interno Cristophe Castaner, mentre le restrizioni alle frontiere con i Paesi europei saranno «estese almeno fino al 15 giugno». La libera circolazione dei lavoratori frontalieri sarà preservata e non sarà applicata la quarantena per chi arriva dallo spazio europeo, che sia francese o straniero. Per quanto riguarda spiagge e laghi, la riapertura dal'11 maggio sarà valutata caso per caso dal prefetto su richiesta del sindaco. Da lunedì prossimo riapriranno «400 mila aziende che rappresentano 875 mila posti di lavoro», tra cui «77.000 parrucchieri, 33.000 negozi di abbigliamento, 15.000 fiorai, 3.300 librerie». Per quanto riguarda i centri commerciali di oltre 40.000 metri quadrati, ha aggiunto il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, «potrebbero riaprire in accordo con i prefetti, tranne che nell’Ile-de-France» dove la situazione dell’epidemia di coronavirus ancora non lo consente. Lo Stato «continuerà ad essere presente» per le imprese dopo l’11 maggio, con un’estensione fino alla fine di maggio del fondo di solidarietà per le piccole imprese e i lavoratori autonomi, nonché un’esenzione fiscale per tre mesi per le piccole imprese che sono state costrette a chiudere dalle ordinanze. Quanto ai trasporti pubblici, il ministro Elisabeth Borne ha confermato che l’uso della mascherina sarà obbligatorio a partire dagli 11 anni, pena una multa di 135 euro. Nell’Ile-de-France, l’accesso sarà «riservato nelle ore di punta alle persone con un certificato rilasciato dal datore di lavoro o con un motivo valido per viaggiare», ha aggiunto. Nessun allentamento delle misure restrittive invece per le case di cura, dove sono stati registrati finora quasi 10 mila degli oltre 25 mila morti complessivi, ha sottolineato il ministro della Salute, Olivier Veran, annunciando un aiuto «eccezionale» di 475 milioni di euro per gli istituti per anziani, nonchè un bonus di 1.500 euro per il personale delle case di cura nei 33 dipartimenti «dove l’epidemia è stata più forte» e 1.000 euro per tutti gli altri. A partire da lunedì, ha assicurato Veran, «siamo pronti a testare in modo massiccio» sia le persone con sintomi che quelle con cui sono venute in contatto. Non ci sarà «nessuna quarantena obbligatoria» per le persone vulnerabili (anziani ma anche persone affette da patologie come obesità, diabete o problemi respiratori) ma «regole di prudenza molto rigide», come «quelle in vigore nei due mesi passati», ha aggiunto Philippe.

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