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Raid francese in Mali, ucciso lo storico leader di Al Qaeda nel Maghreb

Abdelmalek Droukdal

Poco noto al grande pubblico, è stato uno dei principali leader della nebulosa islamista sahelo-sahariana per vent'anni: la morte del leader di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), l’algerino Abdelmalek Droukdal, è considerato un «colpo nel formicaio» jihadista del Continente.
L’operazione di successo è avvenuta in tutta velocità mercoledì il 3 giugno sera nell’area Oued (l'alveo) di Ourdjane, a due chilometri a sud del villaggio di Talhandak, nella vasta distesa desertica dell’estremo Nord del Mali.

Situato a 80 chilometri a Est di Tessalit in linea d’aria e a 20 km dal confine algerino, il wadi ha ospitato «un incontro» tra i capi di Al Qaeda nel Maghreb. Il wadi, lontano dalle abitazioni, è un luogo dove bevono gli animali degli allevatori della zona. Tra le 18 e le 21, ha raccontato un residente, ci sono stati alcuni raid e combattimenti, in particolare un mezzo è stato colpito da un missile. Poco dopo è intervenuta una squadra speciale con un elicottero.

Il raid, guidato dalle forze francesi, è stata «compiuta con un modulo di intervento composto da elicotteri e truppe di terra, tutti supportati dall’aviazione», ha spiegato il portavoce dello stato maggiore francese, il colonnello Frederic Barbry. Tra i jihadisti uccisi vi sono: Abdelmalek Droukdal (scritto anche Droukdel), il leader di Aqmi, ma anche, secondo lo stato maggiore francese, Toufik Chaib, «un alto ufficiale Aqmi incaricato del coordinamento e della propaganda dell’organizzazione terroristica». Un terzo jihadista si è arreso senza combattere ed è stato arrestato.

«Abdelmalek Droukdal, membro del comitato direttivo di Al-Qaeda, comandava tutti i gruppi di Qaida in Nordafrica e la striscia del Sahel, incluso Gruppo di supporto per Islam e musulmani (Gsim), uno dei principali gruppi terroristici attivi nel Sahel», guidato dal tuareg maliano Iyad Ag Ghaly, ha spiegato la ministra della Difesa francese, Florence Parly.
Nato nel 1971 in un quartiere povero della grande periferia di Algeri, Abdelmalek Droukdal si è unito al Gruppo islamico armato (Gia) nel 1993. Alla fine degli anni '90, ha partecipato alla fondazione del Gspc algerino (gruppo salafita per la predicazione e la lotta).

Eletto in Algeria nel 1999, il presidente Abdelaziz Bouteflika è riuscito a convincere la maggior parte dei gruppi armati ad arrendersi. Il Gspc ha però rifiutato. Droukdal decide quindi di avvicinarsi ad Al Qaeda. La sua affiliazione all’organizzazione terroristica di Osama bin Laden viene confermata nel 2006. Nel gennaio 2007, il suo gruppo viene ribattezzato «Al Qaeda nel Maghreb islamico» (Aqim). Dall’ottobre 2011, l’emiro dell’Aqim cerca di espandere le proprie attività nel Sahel. Lo fa attraverso Ansar Dine, guidato da Iyad Ag Ghaly, uno dei gruppi che nel 2012 avevano preso il controllo del nord del Mali fino al lancio nel gennaio 2013 di un’operazione internazionale per sconfiggerli. (AGI)

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