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Religioso afroamericano discriminato dalla chiesa anglicana, l'istituzione si scusa

Piovono accuse di razzismo sulla Chiesa anglicana, tradizionale confessione nazionale britannica guidata nominalmente dalla regina. Ad alimentarle è la denuncia di Augustine Tanner-Ihm, un religioso afroamericano di Chicago emigrato sull'isola per studiare all'Università di Durham che si era candidato per un ministero vacante in una parrocchia del sud dell'Inghilterra, ma si è visto respingere la domanda a febbraio con esplicite motivazioni 'etnico-razziali'.

Tanner-Ihm ha mostrato ai media la mail con cui l'amministrazione parrocchiale lo ha escluso sostenendo di non volerlo "far sentire a disagio" di fronte a una comunità di fedeli appartenenti in modo "monocromatico alla working class bianca".

Una risposta che "mi ha causato profondo dolore", ha raccontato l'interessato, già seminarista e poi diacono a Chicago. "Come afroamericano, con genitori e nonni vissuti all'epoca del movimento dei diritti civili, ritengo che la mia razza non abbia nulla a che fare con le mie capacità come ministro di culto", ha sottolineato, evocando un problema di "razzismo istituzionale" in alcune realtà della Chiesa d'Inghilterra.

"Prendiamo molto seriamente questa denuncia e riconosciamo che la Chiesa d'Inghilterra deve fare molto di più" su questo fronte, ha ammesso il reverendo Chris Goldsmith a nome del vertice ecclesiastico anglicano, scusandosi pubblicamente per l'accaduto.

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