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Incendio alla cattedrale di Nantes, fermato un sospetto: è un volontario della diocesi

Incendio alla cattedrale di Nantes

Un uomo è stato fermato dalla polizia, ieri pomeriggio, in relazione all’incendio alla cattedrale di Nantes. Lo riporta Bfm Tv, riferendo che si tratta di un 39enne volontario della diocesi, incaricato di chiudere la chiesa a chiave.

Come ha riferito il procuratore Pierre Sennes, l’uomo «era responsabile della chiusura della cattedrale venerdì sera e gli investigatori vogliono chiarire alcuni elementi». Sennes ha tenuto a sottolineare che «qualsiasi interpretazione che potrebbe implicare il coinvolgimento di questa persona in quanto è accaduto è prematura e affrettata».

Dopo l’incendio di Notre-Dame di Parigi nell’aprile 2019 e quello di questa stessa cattedrale di Nantes nel 1972, «non è solo una parte del patrimonio religioso a essere distrutta, ma anche un simbolo della fede cattolica a essere danneggiato, ferendo i cuori di tutti coloro per i quali questi edifici sono luoghi di preghiera, rifugi spirituali, punti di riferimento per la loro fede». Così in un comunicato la Conferenza episcopale francese che invita i cattolici d’Oltralpe a unirsi in una preghiera a sostegno dei cattolici di Nantes.

L’uomo fermato in relazione all’incendio nella cattedrale di Nantes è un trentenne ruandese di fede cattolica. Lo riferisce Le Figaro. Apparentemente l’uomo era in possesso di tutte le chiavi e nessun segno di effrazione è stato osservato nell’edificio. Per il magistrato tuttavia «qualsiasi interpretazione che possa implicare questa persona nella commissione dei fatti è prematura e affrettata. Dobbiamo rimanere cauti sull'interpretazione di questa custodia, è una procedura normale». Tra le ipotesi resta ancora in piedi anche quella di un incidente elettrico.

Arrivato dal Ruanda qualche anno fa, l’uomo è seguito e ospitato dalla diocesi. Stava cercando di rinnovare il visto e "stava discutendo con la Prefettura su questo punto", ha affermato il procuratore.

«Non credo per un solo secondo che abbia potuto dare fuoco alla cattedrale. È un posto che adora - sostiene un impiegato della cattedrale, Jean-Charles Nowak, citato dallo stesso quotidiano -. È un uomo di servizio, molto gentile, sorridente ma piuttosto silenzioso. So che ha molti problemi di salute e che ha sofferto molto in Ruanda».

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