Un chilometro di orrore e sangue nel pieno centro dell’antica città di Treviri. Sono da poco passate le 13.54 quando un Range Rover scuro piomba sulla folla della zona pedonale, lungo un percorso di follia che inizia dalla Brotstrasse, passa vicino alla piazza del mercato principale lungo la Simeonstrasse e viene fermato solo dopo la Porta Nigra, il monumento più celebre della città: dietro una scia di morti e feriti. Le testimonianze raccolte dai media locali parlano di «persone lanciate in aria» all’impatto con il Suv. Che a quanto pare correva ad almeno 100 chilometri orari, «colpendo le persone apparentemente a caso».
Sono quattro le vittime - come conferma la polizia in serata - tra cui una bambina piccola, mentre per ore le fonti ufficiali continuavano a parlare di «almeno due morti». Oltre 15 feriti, forse 30, alcuni dei quali gravissimi. Al volante c'era un uomo di 51 anni. Un tedesco che vive in zona, tra Treviri e Saarburg, e che stando alle primissime indagini non si era mai fatto notare come possibile soggetto pericoloso. Infatti, è buio pesto sul movente: gli inquirenti per ora affermano che «non ci sono indicazioni» circa un movente politico, eppure qualche fonte di sicurezza interpellata dai giornali non esclude del tutto la pista islamica, o quella dell’estremismo di destra, ma neanche quella dell’atto di un malato psichico. Oppure, addirittura dello shock diabetico: nella macchina è stata trovata dell’insulina.
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Non ha dubbi invece il sindaco di Treviri, Wolfram Leibe, tra i primi ad accorrere sul posto: è stato un «folle attacco omicida», ripete nell’intervista in tv fatta a caldo con l’emittente Swr. Il direttore della sala stampa della polizia della città della Renania Palatinato, Uwe Konz, alla Bild confessa: «Non siamo ancora in grado di pronunciarci sui moventi di quanto avvenuto, se si tratti di terrorismo o qualcosa di analogo».
Ovunque, nel centro cittadino completamente blindato, si vedono macchie di sangue per terra, agenti di polizia in azione, decine di ambulanze e di mezzi dei vigili del fuoco. «Un’immagine di orrore» ripete il sindaco Leibe. E’ incredulo e non riesce a trattenere le lacrime mentre parla con i giornalisti. Soprattutto quando accenna a «quella scarpa di ginnastica per terra», che apparteneva «a una bambina, che ora è morta». Una donna che abita vicino alla zona pedonale è incredula: «Sono senza parole. Non abbiamo mai creduto che qui a Treviri fosse possibile una cosa del genere»
La macchina è stata bloccata dopo che due volanti della polizia le hanno tagliato la strada, poco lontano dalla Porta Nigra, l’antica porta romana dichiarata patrimonio dell’Unesco nel 1986. Il 51enne, come si vede anche da alcuni video che hanno cominciato vorticosamente a circolare sui social media, ha tentato di opporre resistenza al momento dell’arresto. In serata, afferma un portavoce della polizia, il suo interrogatorio era «ancora in corso». Che in un primo momento si fosse temuto l’atto terroristico su vasta scala è evidente: poco dopo il primo allarme, le autorità locali e le forze dell’ordine avevano lanciato un appello in cui chiedevano ai cittadini di «lasciare immediatamente il centro» e, per chi non vi si trovasse, di «evitare la zona colpita e di seguire le indicazioni delle forze dell’ordine».
Un riflesso ovvio: il ricordo corre immediatamente al trauma mai superato dell’attentato del dicembre 2016 al mercatino natalizio di Berlino, quando l’islamista Anis Amri lanciò un tir a tutta velocità sulla folla al Breitscheidplatz, facendo dodici morti e oltre 50 feriti. Oggi, anche la governatrice della Renania Palatinato, Malu Dreyer, precipitatasi a Treviri nel pomeriggio, è sconvolta: «In una giornata assolutamente normale, delle persone innocenti sono state strappate alla vita», scandisce Dreyer, che conferma che tra le vittime vi è una bambina piccola. «Un baby», aggiunge la governatrice con un fil di voce. Anche il governo federale non ha mancato di far sentire la propria voce. «Quello che è successo a Treviri è sconvolgente», ha scritto su Twitter Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel: «I nostri pensieri sono con i congiunti delle vittime, con i tanti feriti e con tutti coloro che in questo momento sono sul posto per soccorrere i colpiti».
Treviri, con i suoi luccicanti addobbi natalizi, è sotto shock. Con 112 mila abitanti è considerata la più antica città della Germania, celebre in tutto il mondo per la Porta Nigra e per aver dato i natali a Karl Marx. In serata gli elicotteri volteggiano ancora sopra il centro. Poco lontano da dove la Range Rover ha finito la sua corsa della morte, sul selciato c'è ancora un telo imbevuto di sangue.
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