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"Trump pensava a una grazia preventiva per i figli, il genero e Giuliani"

Donald Trump ha discusso con i suoi consiglieri se concedere una grazia preventiva ai suoi tre figli adulti, Donald Trump Jr., Eric Trump e Ivanka, e a suo genero Jared Kusher, oltre che al suo avvocato personale Rudy Giuliani.

Donald Trump ha discusso con i suoi consiglieri se concedere una grazia preventiva ai suoi tre figli adulti, Donald Trump Jr., Eric Trump e Ivanka, e a suo genero Jared Kusher, oltre che al suo avvocato personale Rudy Giuliani. Lo scrive il New York Times.

Il presidente uscente teme che il dipartimento di giustizia della futura amministrazione Biden si vendichi contro di lui colpendo i familiari e i collaboratori più stretti. Ma Trump su Twitter sostiene che la notizia è falsa e minaccia di porre il veto all’annuale legge sulla Difesa se il Congresso non cancellerà normativa che garantisce ai giganti del web l'immunità per i contenuti di terzi.

Operazione 2024. Donald Trump è pronto

Il 2020 non è ancora finito ma 'The Donald’è già sul pezzo delle prossime presidenziali. Sabato va in Georgia, dove con i ballottaggi si gioca il controllo del Senato e nella sua mente c'è già la sfida per riprendersi la Casa Bianca. Il futuro comincia sempre dal passato, dunque Trump riprende il fil rouge della sua battaglia con il Big Tech, se deve essere, come lui la immagina, senza intrusioni di Twitter che decide il vero e il falso, allora i titani della rete devono perdere l’immunità. Non una dichiarazione d’intenti, non una minaccia, ma un atto istituzionale concreto che arriverebbe con il veto alla legge di difesa. Si chiama politica.

La Sezione 230 del 'Communication Decency Act' che garantisce ai social immunità sui post di terze parti, «regalo degli Usa al Big Tech"(le uniche società in America che ne godono - welfare corporate) è una seria minaccia per la nostra sicurezza nazionale e per l’integrità delle elezioni. Il nostro Paese non sarà mai al sicuro se si consente che rimanga in piedi», spiega via Twitter il comandante in capo. «Pertanto - avverte - se la molto pericolosa e ingiusta Sezione 230 non viene completamente eliminata nell’ambito del National Defense Authorization Act (Ndaa), sarò costretto a porre un veto inequivocabile sulla legge quando arriverà sul bellissimo "Resolute desk". Riprendersi l’America ora. Grazie».

Il presidente attacca i social

Trump aveva già minacciato di porre il veto sulla legge per la difesa perché contiene una clausola che impone al Pentagono di cambiare i nomi delle basi militari intitolate ai soldati confederati. Ha lasciato intendere di poter sorvolare a patto che venga revocata la «Sezione 230». Il presidente accusa i social di nascondersi dietro l’immunità legale per censurare i contenuti a loro sgraditi, cioè le voci dei conservatori.  Le indiscrezioni sulla ricandidatura nel 2024 si rincorrono da tempo, da quando si è palesata la sconfitta. Si parla perfino del giorno dell’inaugurazione di Joe Biden alla Casa Bianca, il 20 gennaio, come data prescelta per rendere ufficiale la corsa.
L’appuntamento al 2024 è arrivato durante un brindisi di Natale alla Casa Bianca: «Sono stati 4 incredibili anni - ha detto Trump - stiamo cercando di farne altri 4. Altrimenti ci rivediamo tra quattro anni». Ha sempre detto che non gli piace perdere, vuole la rivincita.

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