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Inghilterra, la regina Elisabetta non sta bene. Deve rinunciare alla Cop26

Niente viaggio in Scozia per evento più sentito su ordine medici

La Regina Elisabetta

Si allungano nuove ombre sulle condizioni della regina Elisabetta, 95 anni, costretta a rinunciare, su tassativa «raccomandazione dei medici», anche alla CoP26 di Glasgow, cruciale conferenza internazionale sul clima a presidenza britannica destinata a entrare nel vivo lunedì prossimo: ossia all’appuntamento più sentito dalla famiglia reale in questo scorcio di 2021. L’annuncio della cancellazione del viaggio della sovrana dei record in Scozia - fissato in agenda da tempo al fianco del primogenito ed erede al trono Carlo e del nipote Wiliam - è stato dato stasera con il solito comunicato ufficiale, breve e dai toni sfumati, di Buckingham Palace. E arriva dopo la settimana di riposo prescritta dai dottori di corte a Elisabetta II già da martedì scorso, giorno in cui era stata data notizia dell’improvvisa rinuncia d’una prevista visita in Irlanda del Nord. Settimana durante la quale l’inossidabile monarca ha dovuto per di più piegarsi a un rarissimo ricovero in ospedale di poco meno di 24 ore a Londra per essere sottoposta a imprecisati accertamenti diagnostici «preliminari».

«Successivamente alla raccomandazione medica di restare a riposo», la regina continua a limitarsi per il momento a svolgere «impegni ufficiali leggeri nel castello di Windsor», si legge nella nota di stasera. Quanto alla CoP26, invece, «Sua Maestà ha deciso con rammarico di rinunciare al viaggio a Glasgow» per «il ricevimento serale di lunedì primo novembre», aggiunge la corte. Non senza sottolineare che ella «è dispiaciuta di non poter essere presente» alla conferenza, ma indirizzerà comunque «una discorso ai delegati riuniti in assemblea attraverso un videomessaggio registrato». Fonti ufficiose citate da Sky News, hanno tenuto del resto a far presente come la matriarca di casa Windsor speri che la sua assenza, dovuta a stato di necessità, non venga usata a mò di "alibi" da altri leader del mondo per giustificare le proprie eventuali defezioni. Defezioni che la stessa sovrana, in un colloquio privato carpito dalle telecamere un paio di settimane orsono, non aveva esitato a bollare come «irritanti», denunciando il comportamento di quei leader che «parlano ma non fanno» abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici e la minaccia incombente sul futuro del pianeta. Un tema su cui, al pari del principe Carlo - storico pioniere della causa ambientalista - e del principe William, Sua Maestà ha mostrato di recente di essere pronta ad alzare la voce, quasi in sintonia con giovani attivisti come la svedese Greta Thunberg. Sia come sia, il suo forfait resta rafforza ora gli elementi d’inquietudine sulla sua salute, tenuto conto di un’anagrafe che è quella che è anche a dispetto della straordinaria fibra della figlia di Giorgio VI.

Inquietudini che la sua ricomparsa odierna in videocollegamento dal castello di Windsor, per dare udienza ai nuovi ambasciatori a Londra di Svizzera e Corea del Sud, e accettarne a distanza le credenziali presso la corte di San Giacomo, ha ridimensionato solo in parte. Così come l’annuncio della tradizionale telefonata stasera con il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, super ministro economico del governo di Boris Johnson, alla vigilia della sua presentazione della manovra finanziaria d’autunno al Parlamento di Westminster. Tanto più che sull'altro piatto della bilancia restano, ad allarmare i sudditi e i tanti ammiratori di Elisabetta sparsi per il globo, le immagini delle sue più recenti apparizioni in pubblico appoggiata a un inedito bastone di sostegno. O ancora le indiscrezioni dei media sui divieti medici di sorseggiare il suo consueto Martini serale o persino di portare a passeggio gli amati cani Welsh Corgie nel parco del castello che sembra le siano stati imposti in questo frangente. Il tutto in uno scenario segnato nel Regno Unito anche dalla recente nuova impennata di contagi da Covid, contro cui la regina risulta d’altronde pluri-vaccinata. E in attesa delle memorabili celebrazioni del Giubileo di Platino, 70esimo anniversario dalla sua incoronazione, che l’anno prossimo dovrebbero vederla protagonista ancora una volta in veste di ultima roccia della nazione. Ma che potrebbe rappresentare pur tuttavia - dopo il duro contraccolpo della perdita nell’aprile scorso del quasi centenario principe consorte Filippo, compagno di una vita matrimoniale durata 73 anni - una sorta di canto del cigno verso quella successione a cui nessuno osa per il momento pensare.

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