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Tensione in Ucraina, Biden: “Russia intenzionata a invadere”. Fila di 22 chilometri a Donetsk

Il Donbass è una polveriera già in fiamme. «Quello che sta accadendo» nell’Ucraina dell’est «è molto preoccupante e potenzialmente molto pericoloso», ha ammonito il portavoce del Cremlino. «La situazione si sta deteriorando», ha rincarato Vladimir Putin, convinto che gli occidentali troveranno «una scusa» per infliggere sanzioni a Mosca senza rispondere alle sue istanze sulla sicurezza europea, che Berlino ha liquidato come «richieste da Guerra Fredda». La tensione oggi è esplosa quando i leader delle due repubbliche separatiste, al suono delle sirene, hanno ordinato l'evacuazione dei civili in Russia e lanciato un appello alle armi sotto l’intensificarsi dei bombardamenti dell’artiglieria e lo scoppio di un’autobomba vicino al palazzo del governo di Donetsk, seguiti dal reciproco scambio di accuse tra secessionisti e ucraini.

Attacco imminente

Gli Usa hanno ragione di credere che la Russia «intende attaccare» l’Ucraina nei prossimi giorni, o nelle prossime settimane: lo ha detto Joe Biden parlando dalla Casa Bianca. «Sono convinto che Vladimir Putin ha preso la decisione di invadere», ha aggiunto.

Conference call di Biden

Di fronte all’escalation, il presidente ha radunato l’Occidente e sentito gli alleati in una conference call prima di parlare nuovamente dalla Casa Bianca. Il commander in chief sta tenendo aperta la via del negoziato diplomatico sulla sicurezza europea e giocando l’unica altra carta a disposizione: l’unità con gli europei e la minaccia di sanzioni rapide e severe in caso di invasione. Per questo ha deciso di risentirli tutti insieme in una video-chiamata e fare il punto della situazione: Mario Draghi, Emmanuel Macron, Olaf Scholz, Boris Johnson, Justin Trudeau, il polacco Duda e il presidente della Romania Johannis, oltre al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e, per la Ue, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Charles Michel. Biden aveva già parlato giovedì col premier italiano, anche in vista del suo viaggio a breve a Mosca ("su richiesta di Putin», ha specificato il premier), dove intende contribuire a portare «tutti allo stesso tavolo». Draghi ha ribadito oggi "l'unità della Nato senza sfumature» e «la posizione ferma» di fronte ad un attacco russo, ma ha auspicato che le eventuali sanzioni siano «efficaci e sostenibili», escludendo l’energia, ovvero il gas, che penalizzerebbe in modo particolare l’Italia. Una mobilitazione, quella di Biden, parallela a quella del G7, con una riunione dei leader giovedì prossimo, preceduta sabato da un incontro dei ministri degli Esteri a margine della conferenza di Monaco sulla sicurezza, dove la vice presidente Kamala Harris esordisce sul dossier ucraino mentre i capi della diplomazia e della difesa americani tengono aperti i contatti con i loro omologhi russi. Fu proprio da una Conferenza di Monaco - dove oggi dopo tanti anni la Russia è assente e sul banco degli imputati - che Putin lanciò nel 2007 la sua sfida all’Occidente e contro l’allargamento della Nato.

Donne e bambini in fuga

Si sarebbe creata una coda di circa 22 chilometri sul confine tra la regione separatista di Donetsk, nel Donbass, e la Russia. E ci sarebbero altre migliaia di persone pronte a partire, secondo fonti russe rilanciate dall’agenzia Tass, tra cui soprattutto donne e bambini. Le partenze sono aumentate dopo l’ordine di evacuazione lanciato dalle autorità locali.

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