
Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto di «no» quando i giornalisti gli hanno chiesto se si rammaricasse di qualcosa per il conflitto in Ucraina. Lo riporta l'agenzia Interfax. «Voglio chiarire. Quello che sta accadendo oggi è, per usare un eufemismo, spiacevole, ma avremmo avuto la stessa cosa un po' più tardi, solo in condizioni peggiori per noi.
Quindi stiamo agendo in modo corretto e tempestivo», ha dichiarato Putin, che a febbraio ha ordinato l’invasione dell’Ucraina scatenando un conflitto nel quale hanno perso la vita decine di migliaia di persone. In Ucraina «stiamo facendo tutto bene».
La conferenza
«L'Ucraina ha modificato la sua posizione sui negoziati con la Russia non appena le nostre truppe si sono ritirate da Kiev». Lo ha detto il presidente russo nella conferenza stampa finale del vertice euroasiatico di Astana.
«Da parte mia, come sapete, quando ho parlato di prendere una decisione sui membri costituenti della Federazione, ho detto che eravamo aperti e siamo sempre stati aperti ai negoziati», ha detto sempre Putin ai giornalisti, riferisce l’agenzia Tass. «Abbiamo persino raggiunto alcuni accordi a Istanbul e questi accordi sono stati quasi siglati. Non appena le nostre truppe russe si sono ritirate da Kiev, le autorità ucraine hanno immediatamente perso il desiderio di tenere i negoziati e questo è ciò che è successo. Forse ora saranno necessari gli sforzi di mediazione di tutte le parti interessate», ha proseguito lo zar. «Kiev ha continuato a dire che voleva negoziare e ora hanno ufficialmente preso una decisione che vieta di tenere questi negoziati. È quindi possibile parlare in questa situazione?», ha aggiunto Putin. Sul potenziale ruolo di mediazione di Cina e India nei negoziati con l’Ucraina, Putin ha affermato che i due Paesi hanno sempre parlato della necessità di costruire un dialogo e di risolvere il conflitto in modo pacifico. «Conosciamo la loro posizione. Sono nostri stretti alleati e partner e rispettiamo la loro posizione», ha detto.
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