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Dopo i raid russi 1,5 mln di ucraini senza luce. Allerta aerea in tutto il Paese

«Un milione e mezzo di ucraini sono senza elettricità in questo momento. L’oscurità totale e il freddo stanno arrivando». Lo scrive su Twitter la depuata ucraina Kira Rudik. A farle eco il vice capo dell’ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko che ha accusato i russi di aver compiuto attacchi missilistici sugli impianti energetici in tutta l’Ucraina questa mattina. «Un altro audace attacco degli occupanti alle nostre infrastrutture», ha scritto su Telegram, citato da Ukrinform.

«Finora 672.000 sono senza alimentazione elettrica nella regione di Khmelnytskyi, 188.400 nella regione di Mykolaiv, 102.000 nella regione di Volyn, 242.000 nella regione di Cherkasy, 174.790 nella regione di Rivne, 61.913 nelle regioni di Kirovohrad, 10.500 nella regione di Odessa a seguito degli attacchi missilistici russi», ha precisato Tymoshenko. «Un totale di 18 missili sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea. Gli specialisti stanno iniziando immediatamente i lavori di riparazione nelle aree colpite», ha aggiunto il funzionario. Come ricorda Ukrinform, questa mattina le forze russe hanno lanciato un massiccio attacco missilistico contro infrastrutture critiche in varie regioni dell’Ucraina.

Allerta aerea in tutto il Paese

Un’allerta di raid aerei è stata dichiarata questa mattina alle 7:55 ora locale (le 6:55 in Italia) in tutta l’Ucraina eccetto la Crimea occupata: lo riporta la Ukrainska Pravda, che cita la cartina degli allarmi aerei pubblicata sul sito "alerts.in.ua".

I filorussi esortano i civili a lasciare "subito" Kherson

Le autorità filo-russe della regione ucraina di Kherson, che è stata annessa alla Russia a settembre, hanno esortato i cittadini a lasciare la città omonima: «Tutti i civili di Kherson devono lasciare immediatamente la città», hanno fatto sapere tramite un avviso sull'account Telegram. Le autorità hanno giustificato il pressante appello con «la situazione tesa in prima linea, il crescente pericolo di massicci bombardamenti della città e la minaccia di attacchi terroristici».
I filo-russi, che nei giorni scorsi avevano avviato un processo di evacuazione dei 60.000 civili dalla regione, non si erano ancora rivolti nello specifico ai residenti del capoluogo di provincia. Ora le chiatte lasciano il porto fluviale di Rechport dirette alla città di Oleshky sulla riva sinistra del fiume.

Finora sono stati circa 25mila i residenti della regione trasferiti sulla riva sinistra del Dnepr, ha fatto sapere il vice governatore filo-russo Kiril Stremoùsov. Tra gli sfollati, che per Kiev sono deportazioni di massa illegali, ci sono 46 orfani di un orfanotrofio cittaddino che sono stati trasferiti nell’annessa penisola di Crimea. I filo-russi temono una grande offensiva ucraina intorno alla capitale regionale, l’unica in mano russa, e di rimanere circondati senza scampo sulla riva destra del fiume dove praticamente tutte le strade sono state danneggiate dall’Ucraina. I filorussi accusano anche l’Ucraina di voler bombardare la vicina diga di Nova Kakhovka in modo da inondare gran parte della regione per impedire il ritiro delle truppe di Mosca; Kiev nega e accusa la Russia di aver minato la diga per farla saltare in aria e coprire il suo ritiro.

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