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Qatargate, spuntano altri eurodeputati italiani nelle intercettazioni di Antonio Panzeri

Eva Kaili

«Leggendo le conversazioni» delle intercettazioni di Antonio Panzeri, arrestato a Bruxelles per l'inchiesta Qatargate, «si comprende perfettamente come il gruppo Panzeri fosse in grado di muovere come marionette alcuni parlamentari, soprattutto italiani». E’ quanto si legge in un articolo di Repubblica sulle intercettazioni in mano ai magistrati belgi.

«Con alcuni di loro - prosegue il quotidiano - parlano direttamente al telefono per indicare loro gli interventi da fare. E per complimentarsi dopo il passaggio in aula. Al momento i nomi di questi parlamentari sono coperti, così come impone la legge, da 'omissis'. Ma se dovesse arrivare l’autorizzazione dal Parlamento a liberarli, dalla montagna si staccherebbe una nuova valanga. Sempre italiana».

L'avvocato di Eva Kaili, se rilasciata resterà in Belgio

«In caso sia rilasciata resterà in Belgio e combatterà fino a quando non sarà riconosciuta la sua innocenza. Il suo cuore sta letteralmente sanguinando per la sua bambina di 22 mesi che è sola e che può contare solo sull'anziano nonno». È quanto afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, l’avvocato Michalis Dimitrakopoulos, legale dell’eurodeputata del Pasok Eva Kaili, accusata nell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate che ha terremotato il Parlamento europeo di cui era vicepresidente. «Eva Kaili in carcere sta vivendo un incubo , una catastrofe perché è innocente - dice il legale -. L’unica persona che l’ha visitata nel giorno di Natale è stato il padre».

«Secondo il mandato di arresto, le accuse sono corruzione di pubblico ufficiale, riciclaggio e associazione criminale. Ciò che posso dire è che sono molto vaghe - spiega l’avvocato dell’ex vicepresidente dell’Eurocamera - e che non sono fondate su circostanze vere, ma solo sul fatto che il denaro è stato trovato sotto lo stesso tetto che Eva Kaili divideva con il compagno». Dimitrakopoulos ribadisce che «la custodia preventiva alla quale è sottoposta sia sbagliata perché non ci sono gravi indizi di colpevolezza, non era una latitante e non avrebbe potuto cancellare le prove dell’indagine. In ogni caso - aggiunge il legale - la sua posizione è che la rimozione decisa dalla presidente Metsola sia corretta mentre c'è un’indagine in corso». L’avvocato, ripercorrendo la vicenda, nell’intervista spiega: "Ha sempre votato secondo coscienza, né Panzeri né il padre della sua bambina hanno mai influenzato il suo voto. La creazione di relazioni commerciali con il Qatar è stata una politica centrale dell’Unione europea. L’Europa ha bisogno del gas del Qatar per non rimanere al freddo. Dopo che il presidente del consiglio europeo Charles Michel ha visitato il Qatar e ha avuto colloqui ai massimi livelli ufficiali, dopo che il presidente Metsola ha incontrato ufficialmente un ministro del Qatar, dopo che Joseph Borrell, rappresentate Ue per gli affari esteri, ha pubblicamente supportato le relazioni commerciali con il Qatar, è ipocrita sostenere che Kaili aveva un’agenda personale con il Qatar».

 

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