L’intelligence americana aveva lanciato l’allarme lo scorso dicembre, adesso ci sono le prove. La Corea del Nord sta armando la Russia, in particolare i mercenari di Wagner, nella sua guerra contro l’Ucraina. Lo dimostrano, letteralmente nero su bianco, le immagini satellitari diffuse dall’amministrazione Usa all’indomani dell’annuncio di nuove sanzioni contro la milizia privata al soldo di Mosca.
«Il governo di Pyongyang ci ha mentito negando di aver fornito armi alla Russia. Per questo abbiamo deciso di pubblicare le foto», ha spiegato il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby. Le due immagini risalgono allo scorso 18 novembre quando, secondo la valutazione dell’intelligence americana, è avvenuta la prima consegna di armi da parte di Pyongyang e mostrano treni russi in viaggio dalla Federazione alla Corea del Nord e ritorno. Le armi, precisano i servizi americani, sono state pagate direttamente dalla milizia Wagner e non dal Cremlino e sono perlopiù missili e razzi di fanteria.
Washington non ritiene che le forniture militari nordcoreane abbiano cambiato o siano in grado di cambiare l’esito del conflitto, tuttavia nell’amministrazione Biden c'è il timore che i trasferimenti di armi dalla Corea del Nord, e dall’Iran, continuino consentendo così alle forze di Vladimir Putin di rimpolpare il proprio arsenale. Una preoccupazione condivisa anche dall’intelligence occidentale. «La consegna di armi da parte di Pyongyang è in totale violazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», ha dichiarato Kirby, annunciando che gli Stati Uniti designeranno Wagner come «organizzazione criminale transnazionale» e la prossima settimana imporranno ulteriori sanzioni non solo contro il gruppo ma anche contro la sua rete di supporto in tutto il mondo.
Lo scorso dicembre gli Stati Uniti avevano avvertito che la Russia stava cercando di aggirare le sanzioni occidentali acquistando armi da Paesi amici attraverso Wagner. Un’affermazione che il fondatore del gruppo, Yevgenij Prigozhin, aveva bollato come «gossip». «Tutti sanno che è passato molto tempo da quando la Corea del Nord ha fornito armi alla Federazione Russa», aveva detto all’epoca in una dichiarazione pubblicata sul suo canale Telegram precisando che non c'erano più state «operazioni del genere. La consegna di armi da parte di Pyongyang non è altro che un pettegolezzo e una speculazione».
Ministro Esteri Kiev a Berlino: "Consegni i Leopard"
Il vice ministro degli Esteri ed ex ambasciatore in Germania Andriy Melnik ha invitato con un messaggio su Twitter il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius a iniziare a fornire carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca all’Ucraina. «Cos'altro c'è da controllare, Herr Pistorius? Consegni! È un peccato che la coalizione di governo della Germania si esponga così», ha scritto Melnik.
Il Leopard 2, un carrarmato per tutti gli eserciti
E’ considerato la 'Golf' dei carri armati, versatile e prodotto in quasi 3.500 esemplati: il Leopard 2, di cui l’Ucraina chiede a gran voce una fornitura il più presto possibile, è uno dei carri armati più efficaci sul campo di battaglia.
Il carro è una derivazione del Leopard di cui ha preso il posto dal 1979. Era nato da una collaborazione fra Germania e Usa, ma dopo una serie di polemiche è rimasta la sola Germania e produrlo e gli Usa si sono orientati su altre soluzioni Si tratta di uno dei mezzi più potenti, dall’entrata in servizio ad oggi è stato aggiornato più volte, anche perchè il progetto del Leopard 3 è stato abbandonato. L’ultima versione è la A7, migliorie sono state portate sia sulla corazza che nelle prestazioni e nell’elettronica, contromisure comprese.
Armato di un cannone 120/44 (120/55 dalla A6 in poi), con 42 colpi, il carro ha due mitragliatrici calbro 7,62 con 4.650 colpi e 8 lanciafumogeni.
Pesante oltre 62 tonnellate, ha un motore diesel dal 1.500 cavalli vapore. La corazzatura composita di terza generazione, incluso acciaio, tungsteno, plastica mista a ceramiche. Ha un’autonomia di circa circa 500 chilometri e una velocità massima di 72 chilometri orari.
I Leopard 2 sono stati schierati in Kosovo, Bosnia, Afghanistan e Siria (dalla Turchia), dove molti sono stati persi a causa di missili anticarro.
Il carro armato è stato prodotto in 3.480 esemplari e venduto a molte nazioni. La fine della Guerra Fredda portò, inoltre, la Germania a registrare un forte surplus di questi mezzi, poi rivenduti sul mercato dell’usato. L’Italia aveva previsto di acquisirne 300, ma poi ha preferito lo sviluppo del proprio tank, l’Ariete.
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