«La fornitura di armi offensive a Kiev porterebbe a un disastro globale», ha dichiarato lo speaker della Duma russa, Viacheslav Volodin. «Se Washington e i Paesi della Nato inviano armi (all’Ucraina) da impiegare per attaccare città pacifiche o per tentare di occupare le nostre terre, una minaccia che è stata fatta, questo provocherebbe una reazione con l’uso di armi ancora più potenti», ha aggiunto il presidente della camera bassa del parlamento di Mosca, citato dalla Tass, sul suo canale Telegram.
Kiev, arrivati elicotteri Sea King donati da Uk
Nel frattempo, il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha dichiarato che sono arrivati in Ucraina gli elicotteri Sea King donati dal Regno Unito. Non ha specificato il numero di velivoli ottenuti. «Si tratta di un gran rinforzo per la Marina ucraina. La nostra cooperazione continuerà ad aumentare», ha detto Reznikov su Twitter ringraziando il suo omologo britannico Ben Wallace. A novembre Londra aveva annunciato l’invio di tre elicotteri Sea King in Ucraina.
Polonia, rifiuto tedesco sui Leopard a Kiev è 'inaccettabile'
Intanto, il rifiuto da parte di Berlino di consegnare all’Ucraina i suoi carri armati pesanti Leopard è «inaccettabile», secondo il primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki. «L'atteggiamento della Germania è inaccettabile. E’ quasi un anno che la guerra è iniziata e degli innocenti muoiono ogni giorno. Le bombe russe creano devastazione nelle città ucraine. Obiettivi civili vengono attaccati e donne e bambini vengono assassinati», ha detto il premier da Varsavia, citato dall’agenzia di stampa polacca Pap, due giorni dopo la riunione del gruppo di contatto per la difesa sull'Ucraina a Ramstein. Morawiecki ha detto di aspettarsi almeno «una dichiarazione chiara» di Berlino che autorizzi i Paesi che dispongano di Leopard tedeschi a inviarli a Kiev. La Polonia intende consegnarne da parte sua 14.
Batacchi, i Leopard non faranno la differenza
Il via libera «ai Leopard 2 potrà anche venire, anzi forse tra qualche settimana verrà, ma il problema è un altro, che il via libera sarà probabilmente condizionato a numeri inadeguati. E 50, 70 anche 80 Leopard, non credo che Berlino ne autorizzerà di più, non faranno la differenza. Kiev ne ha chiesti almeno 300 e se i numeri saranno quattro volte inferiori alle attese saremo daccapo in una dura guerra di attrito che macina risorse e uomini e che allo stato non vede prospettive di soluzione». Lo dice in un’intervista a Qn l’analista Piero Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa. L’invio di altre armi italiane è «un contributo significativo nell’ambito delle nostre possibilità e che va aggiunto alla presenza di nostri contingenti nei paesi dell’Europa dell’Est" aggiunge . Comunque «la guerra di frizione proseguirà con grandi perdite per entrambi gli eserciti. In questi ultimi mesi gli ucraini hanno performato bene grazie al supporto logistico e informativo degli americani, al fatto che sul campo di battaglia avevano molti più effettivi e perché le loro forze armate sono state comandate meglio ed erano molto più motivate». Ma con la mobilitazione decisa da Putin i numeri sul campo si sono riequilibrati - sottolinea Batacchi - e i russi hanno imparato o gestire meglio i loro uomini, concentrandoli in una area meno vasta, e così a far funzionare la loro logistica. Temo che la guerra continuerà per molti mesi senza avanzate decisive».
Baerbock, pronti ad autorizzare Polonia a inviare Leopard
Nella sera la svolta: la Germania è pronta ad autorizzare la Polonia ad inviare carri armati Leopard all’Ucraina. Lo ha affermato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.
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