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Lavrov: vogliamo che la guerra Russia-Ucraina finisca il prima possibile

Sergei Lavrov

La Russia è interessata a porre fine al conflitto in Ucraina il prima possibile, ma in un contesto in cui si tengano in considerazione «gli interessi di sicurezza di tutti gli Stati, senza eccezioni». Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, da Brasilia, al termine dell’incontro col cancelliere Mauro Viera, evoca la possibilità di un negoziato di pace, ma condizionato ad una serie di paletti.

«È chiaro che siamo interessati a porre fine al conflitto ucraino il prima possibile. Abbiamo spiegato in modo molto dettagliato in più di un’occasione le ragioni di ciò che sta accadendo, gli obiettivi che stiamo perseguendo a questo proposito», ha detto Lavrov, aggiungendo che con il suo omologo brasiliano hanno parlato del «contesto che deve essere tenuto presente per risolvere questi problemi non su base momentanea, ma sulla base di accordi a lungo termine, che devono prima di tutto essere basati sul principio del multilateralismo e sulla considerazione degli interessi di sicurezza di tutti gli Stati senza eccezioni».

Il contributo del Brasile alla soluzione del conflitto

Il viaggio del ministro russo in Brasile si inserisce nella fitta tela che il presidente brasiliano Luiz inacio Lula da Silva - di ritorno da Pechino - sta tessendo con i Brics per un piano di pace mediato da un gruppo di cosiddetti 'Paesi amicì per il conflitto in Ucraina, come ribadito dallo stesso Vieira, tornato a criticare le «sanzioni unilaterali» contro Mosca, che "oltre a non avere l’approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, hanno un impatto negativo sulle economie mondiali, in particolare sui Paesi in via di sviluppo». Lavrov - che in America latina andrà anche a Cuba, in Venezuela e in Nicaragua - ha ringraziato il Brasile per il suo "contributo alla soluzione del conflitto» in Ucraina.

Una visione del mondo multipolare

Le visioni di Brasile e Russia coincidono, ha spiegato, evidenziando la necessità di «un ordine mondiale più equo, più giusto e basato sul diritto. In questo, abbiamo una visione del mondo multipolare, in cui prendiamo in considerazione diversi Paesi, non solo alcuni».

Le critiche in Europa

Ma le dichiarazioni di Lula in Cina secondo cui la guerra in Ucraina sarebbe alimentata da Usa e Ue, che dovrebbero interrompere la loro fornitura di armi a Kiev, e l’incontro con Lavrov, hanno riacceso il fuoco della polemica in Europa. Le critiche si sono fatte particolarmente aspre in particolare in Portogallo, dove Lula è stato inviato a tenere un discorso in parlamento, il prossimo 25 aprile.

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