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Scontro Russia-Germania, espulsioni in massa di diplomatici

Sono 34 i diplomatici tedeschi espulsi dalla Russia, su un un totale di 90 ancora presenti nel Paese. Lo riferisce il tabloid Bild, citando proprie fonti, ripreso anche dall’agenzia Tass. In precedenza la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova aveva parlato di "oltre 20" espulsioni in risposta alle espulsioni dei diplomatici russi disposte dalla Germania.

Mosca ha deciso le espulsioni «in risposta alle azioni ostili di Berlino». Lo ha annunciato il ministero degli Esteri citato dall’agenzia Interfax. La decisione è stata notificata all’ambasciatore tedesco a Mosca, Geza Andreas von Geyr, convocato al ministero degli Esteri. Secondo l’Interfax e l'agenzia Ria Novosti, il colloquio è avvenuto il 5 aprile, ma soltanto oggi ne viene data notizia, dopo che la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha accusato Berlino di non avere mantenuto un patto per tenere riservata la decisione della stessa Germania di espellere diplomatici russi e quella della Russia di reagire in modo simmetrico. «In risposta alle azioni ostili di Berlino - afferma il ministero degli Esteri - la parte russa ha deciso di espellere in modo simmetrico diplomatici tedeschi dalla Russia e di ridurre il numero massimo degli impiegati delle missioni diplomatiche tedesche nel nostro Paese».

"Gli ex wagneristi tornano a casa e uccidono ancora"

Il Gruppo Wagner ha trovato nei detenuti delle carceri russe un bacino enorme di mercenari da cui attingere. Alcune stime fatte da MediaZona parlano di un numero compreso tra 17 mila e 33 mila persone fatte uscire dalle prigioni per poi essere arruolate e, dopo aver prestato servizio, graziate dal presidente Vladimir Putin. Molti sono morti sul campo di battaglia. Altri invece sono rientrati a casa e, spesso, sono tornati a delinquere. Il Guardian ha raccontato la storia di Georgiy Siukayev, condannato per omicidio e reclutato dai mercenari della Wagner lo scorso autunno per combattere in Ucraina. Dopo essere stato graziato, Siukayev è tornato a Tskhinvali, la sua città natale, dove ha ucciso Soslan Valiyev, un uomo di 38 anni affetto da una disabilità dello sviluppo.

Il suo caso non è l’unico. Alla fine di marzo, Yulia Buiskich, una pensionata di 85 anni, è stata uccisa in casa sua nella cittadina di Novyj Burets, nella regione di Kirov, 600 miglia a est di Mosca. Ad assassinarla, probabilmente con un’ascia, sarebbe stato Ivan Rossomakhin, un ex wagnerista di 28 anni che aveva già commesso altri reati prima di essere condannato a 10 anni di carcere per omicidio nel 2020. «Lo Stato, Putin in persona e Prigozhin sono responsabili della morte di Yulia e dovrebbero risponderne», ha detto un parente della donna rimasto anonimo.

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