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Colpita la centrale di Kakhovka: "Migliaia di persone a rischio"

Le forze russe hanno fatto saltare in aria la diga di Nova Kakhovka, nella parte controllata da Mosca della regione di Kherson: lo ha reso noto l'esercito di Kiev, come riportano il Guardian e Ukrinform. "La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe. La portata della distruzione, la velocità e il volume dell'acqua, le probabili aree di allagamento sono attualmente in corso di verifica. Tutti i servizi funzionano. La situazione viene monitorata", ha affermato il Comando operativo sud.

La notizia è confermata anche dal ministero delle emergenze russo che però accusa Kiev affermando che la diga di Nova Kakhovka è stata "parzialmente distrutta" a causa di bombardamenti ucraini, e sottolineando che non c'è pericolo per la popolazione delle regione. La diga, controllata dai russi, è un impianto strategico per il rifornimento di acqua alla Crimea, annessa alla Russia. Il capo della locale amministrazione filorussa, Vladimir Leontiev, citato dall'agenzia Ria Novosti, ha tuttavia detto che le forniture idriche alla penisola non dovrebbero essere interrotte.

Alcuni meccanismi della diga sono stati danneggiati "per un bombardamento ucraino" e c'è stato un innalzamento di 2,5 metri del livello dell'acqua nel bacino, ma la diga stessa "non è stata distrutta" e "non ci sarà una catastrofe", ha aggiunto Leontyev che ha tuttavia aggiunto che potrebbe rendersi necessaria l'evacuazione di circa 300 case a valle, nelle località di Korsunki e Dnepryan. Secondo un corrispondente dell'agenzia russa Ria Novosti sul posto, le forze ucraine continuano a bombardare con l'artiglieria l'area della diga.

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata completamente distrutta "a seguito dell'esplosione della sala macchine dall'interno" e non è riparabile, riferisce l'emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale Ukrhydroenergo. L'operatore gestisce numerose centrali idroelettriche lungo i fiumi Dnipro e Dniester.

I danni provocati alla diga di Kakhovka "potrebbero avere conseguenze negative per la (centrale nucleare di Zaporizhzhia), ma la situazione è sotto controllo", afferma l'operatore nucleare ucraino Energoatom. Lo riporta il Guardian. "La notte del 6 giugno 2023, gli invasori russi hanno fatto saltare in aria la diga dell'Hpp (la centrale idroelettrica di Kakhovska, ndr)", ha scritto l'operatore in un comunicato spiegando che i livelli dell'acqua "in rapida diminuzione" nel bacino idrico rappresentano una "minaccia aggiuntiva per la centrale nucleare di Zaporizhzhia temporaneamente occupata". Per ora, tuttavia, lo stagno di raffreddamento della centrale nucleare è pieno, ha aggiunto. "L'acqua del bacino idrico di Kakhovsky è necessaria affinché la stazione riceva energia per i condensatori delle turbine e i sistemi di sicurezza della Znnp (la centrale di Zaporizhzhia, ndr). Lo stagno di raffreddamento della stazione è ora pieno: alle 8:00 il livello dell'acqua è di 16,6 metri, sufficiente per le esigenze della stazione", ha spiegato Energoatom.

Il pericolo di un "disastro nucleare" alla centrale di Zaporizhzhia "aumenta rapidamente", ha affermato invece Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente ucraino Zelensky. "Il mondo è di nuovo sull'orlo di un disastro nucleare, perché la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha perso la sua fonte di raffreddamento. E questo pericolo sta aumentando rapidamente", ha dichiarato Podolyak in un messaggio ai media.

Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) però non c'è "alcun pericolo nucleare immediato" alla centrale di Zaporizhzhia. "Gli esperti dell'Aiea" presenti sul sito "stanno monitorando da vicino la situazione", ha aggiunto l'organismo Onu in un tweet, mentre l'impianto utilizza l'acqua del fiume per raffreddare il combustibile dei noccioli dei reattori.

Il governo ucraino parla di "disastro" e di migliaia di persone in pericolo, tanto che è cominciata l'evacuazione di chi si trova nell'area più a rischio. "Attualmente, sappiamo che circa 16.000 persone si trovano in una zona critica sulla riva destra del Dnipro", ha detto il capo del dipartimento di polizia di Kherson, Alexander Prokudin. "Alle 7:30 (le 6:30 in Italia), i seguenti insediamenti sono stati completamente o parzialmente inondati: Tyaginka, Lvovoe, Otradokamenka (distretto di Berislavsky), Ivanovka, Nikolskoye, Tokarevka, Ponyatovka, Belozerka, il microdistretto di Ostrov (distretto di Kherson)", ha aggiunto.

E' probabile, ha quindi sottolineato, che altri insediamenti saranno colpiti. "Siamo pronti a questo. Attualmente è stata organizzata l'evacuazione dei residenti di questi insediamenti. Con gli autobus fino alla città di Kherson, poi a Nikolaev e da lì a Khmelnitsky, Odessa, Kropyvnytskyi, Kiev e altre città", ha spiegato, affermando che alle 12:00 (ora locale) dalla stazione ferroviaria di Kherson partirà un treno per gli evacuati diretto a Nikolaev.

"Fino a 80 insediamenti rischiano di essere inondati" a causa dell'attacco alla centrale idroelettrica di Kakhovka da parte dei russi: "Siamo impegnati nell'evacuazione dei residenti delle aree inondate", ha aggiunto su Telegram il premier ucraino Denys Shmyhal.

Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, afferma che "la Russia ha distrutto la diga di Kakhovka infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d'Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L'unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21mo secolo, è scacciarla dall'Ucraina".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha convocato con urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale dopo l'attacco alla diga e alla centrale idroelettrica di Kakhovka. Lo ha annunciato il capo dell'ufficio del presidente, Andriy Yermak. "Centrale idroelettrica di Kakhovka. Un altro crimine di guerra commesso da terroristi russi. Il presidente ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale", ha scritto Yermak su Telegram.

La Russa: "Vorrei Putin capisse che non doveva aggredire"

«Tutte le guerre, che chi l’avvia immagina che durino una settimana, non durano mai una settimana. Tutte le guerre lampo non sono mai così veloci. Però, se lavorare per la pace significa dire 'chissene frega del popolo aggreditò, dico no». Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a L’Aria che tira su La7. «Mi auguro che questa guerra finisca presto con la restituzione. Vorrei che Putin capisse che non poteva aggredire un popolo innocente e che si ritirasse almeno fino a dove erano il giorno che è iniziata l’aggressione».

Il sindaco filorusso di Nova Kakhovka: "Diga continua a crollare"

La diga di Kakhovka «continua a crollare e l’acqua viene scaricata in modo incontrollabile». Lo ha detto il sindaco filorusso della cittadina di Nova Kakhovka, Vladimir Leontyev, intervistato dalla televisione russa Primo Canale. Lo riferisce l’agenzia Tass.

Kiev;: "Attacco a centrale duro colpo per la sicurezza alimentare"

L’attacco alla centrale idroelettrica di Kakhovska «da parte dei russi è un duro colpo per la sicurezza alimentare globale, che il nemico vuole minare, perché questo disastro interesserà il sistema di irrigazione nel sud dell’Ucraina": lo scrive su Telegram il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak.

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