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Guerra in Medio Oriente. Iran: pronta la risposta a Israele se continuerà a bombardare. Hamas: "Preparavamo l’attacco da due anni"

Raid israeliani sugli aeroporti di Damasco e Aleppo, lo riferisce la televisione di stato siriana. La radio filo-governativa Sham FM afferma che le difese aeree siriane stanno affrontando l’attacco nei pressi dell’aeroporto di Damasco. I raid aerei attribuiti a Israele hanno preso di mira depositi di armi iraniane custoditi dagli Hezbollah libanesi filo-iraniani presenti in Siria. Lo riferiscono media panarabi che citano fonti della sicurezza siriane.

Israele, intanto, sta ricostruendo sulla base di filmati le identità di quanti sabato hanno preso parte agli orrori nei villaggi ebraici vicini a Gaza e assicura che saranno colpiti. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari in una conferenza stampa. In merito ha spiegato che un combattente di Hamas di nome Mustafa Shahin, che era stato ripreso mentre compiva efferatezze in uno dei villaggi israeliani, è già morto nel bombardamento della sua casa a Gaza. Hagari ha anche avvertito gli abitanti di Gaza di non dare ospitalità a quanti hanno compiuto quelle efferatezze, perchè altrimenti saranno colpiti anch’essi.

Iran: pronta risposta a Israele se continuerà a bombardare

«Se Israele non ferma i suoi attacchi contro i civili a Gaza, la regione si troverà ad affrontare nuove situazioni. Israele non può imporre un assedio completo a Gaza, bombardare i civili e commettere crimini di guerra senza una risposta». Lo afferma il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, riferisce Al Jazeera. E’ necessario porre fine «all’uccisione di bambini e civili in Palestina!, ha aggiunto Amirabdollahian che oggi ha incontrato a Baghdad il premier iracheno Mohammed Shia al-Sudani e domani è atteso a Beirut.

Esercito israeliano: facciamo crollare la sovranità di Hamas

«Ci stiamo preparando alla fase successiva della guerra»: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari. «Noi facciamo crollare le capacità di Hamas di mantenere la sovranità e la governabilità «, a Gaza. Secondo le valutazioni di Israele, in seguito agli intensi bombardamenti nelle fila di Hamas si sta creando adesso una grande confusione.

Netanyahu: "Hamas va schiacciato come l'Isis"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di schiacciare Hamas, esortando il mondo a trattare i militanti islamici allo stesso modo dell’Isis. «Proprio come è stato schiacciato l’Isis, anche Hamas sarà schiacciato. E Hamas dovrebbe essere trattato esattamente come è stato trattato l’Isis», ha detto Netanyahu in una conferenza stampa col segretario di Stato americano Antony Blinken, a Tel Aviv.

Assad: serve azione rapida per proteggere i palestinesi

Bisogna fermare quanto prima i raid israeliani su Gaza contro donne e bambini: lo ha detto il presidente siriano Bashar al Assad citato oggi dalla tv di Stato siriana. Il raìs di Damasco, alleato dell’Iran, ha inoltre detto che serve «un’azione rapida a livello arabo e islamico per proteggere i palestinesi».

Hamas: "Preparavamo l'attacco da due anni"

Due anni di preparazione per l'attacco di Hamas a Israele con modalità top secret e con la data di inizio dell’operazione a conoscenza di pochissimi tra i vertici del gruppo islamico. Lo rivela a Russia Today tv un dirigente di Hamas, Ali Baraka, secondo il quale anche i Paesi 'alleatì sono stati informati solo dopo l’inizio delle azioni militari. In un’intervista diffusa dall’emittente l’8 ottobre, Baraka rivela che «si poteva contare sulle dita di una mano» il numero di dirigenti che sapeva con precisione il momento di inizio dell’attacco e che era assai ristretto anche il numero di coloro che sapevano dell’operazione. Negli ultimi «due anni Hamas ha adottato un approccio razionale» in quanto «non è stato coinvolto in alcuna guerra e non si è unito alla Jihad islamica nelle sue recenti battaglie» e «tutto ciò è stato parte della strategia di Hamas nella preparazione di questo attacco», ha spiegato Baraka. La strategia, nelle parole del dirigente, è stata quella più in generale della disinformazia, di far credere che Hamas «fosse impegnato a governare Gaza» e che «avesse abbandonato del tutto la resistenza». Totale riservatezza anche per gli amici di Hamas all’estero e per le altre fazioni palestinesi che «non conoscevano l’ora zero» . Dagli hezbollah libanesi all’Iran, dalla Turchia alla Russia, tutti sono stati informati a invasione iniziata, ha affermato Baraka. Dopo una mezzora «tutte le fazioni della resistenza palestinese sono state contattate come pure i nostri alleati Hezbollah e in Iran, sono stati avvertiti i turchi. Tre ore dopo, alle 9 si è tenuto un meeting con loro». Baraka sostiene che «abbiamo aggiornato chiunque ci abbia contattato. Anche i russi hanno mandato un messaggio e sono stati aggiornati sulla situazione e sugli obiettivi della guerra». Il dirigente di Hamas ha parlato anche di eventuali scambi di prigionieri, riferendosi a detenuti palestinesi anche fuori da Israele, nei Paesi europei e negli Usa. «Ci sono prigionieri negli Stati Uniti. Li vogliamo. Naturalmente».

 

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