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Spari a Bruxelles, almeno due morti. Il killer urlava "Allah akbar". Le vittime erano tifosi svedesi

Due persone di nazionalità svedese sono morte e diverse persone sono rimaste ferite in seguito a colpi di arma da fuoco esplosi nel centro di Bruxelles. Lo riferiscono le autorità locali.  Secondo fonti di polizia citate dai media locali, l’uomo che ha aperto il fuoco con un kalashnikov intorno alle 19 questa sera ha urlato "Allah akbar". Le forze di polizia belghe privilegiano la pista terroristica.

Questa sera si disputa la partita di calcio Belgio-Svezia e, secondo le informazioni riportate degli stessi media, le due vittime indossavano maglie della nazionale di calcio svedese.

L'autore è in fuga

Secondo il giornale belga Le Soir, l'autore della sparatoria di queste sera a Bruxelles è in fuga a bordo di uno scooter. Indossa una giacca arancione ed un casco bianco.

L'attentato rivendicato dall'autore in un video

"Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". E’ la rivendicazione pubblicata in un video trasmesso sui social del presunto responsabile dell’uccisione di almeno due persone che indossavano la maglietta della nazionale svedese in centro a Bruxelles.  L’autore del video parla in arabo con un accento tunisino e rivendica l’appartenenza a 'uno Stato islamico». Il video non è stato autenticato. Gli abiti indossati sembrano gli stessi della persona ripresa nella sparatoria.

Rafforzata la sicurezza allo stadio di Bruxelles

Secondo il portale Sudinfo, le misure di sicurezza sono state rafforzate allo stadio Re Baldovino di Bruxelles, dove è in corso la partita di calcio Belgio-Svezia. Il co-presidente del partito dei Verdi, Jeremie Vaneeckhout, si trova allo stadio e ha riferito che la situazione è «tranquilla sugli spalti svedesi», in un post su X. «Atmosfera irreale qui allo stadio. Tifosi innocenti diventano vittime di brutale violenza. Serve prima maggiore chiarezza. Ma le mie più sentite condoglianze a tutte le persone colpite», continua il messaggio.

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