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Tregua a Gaza e rilascio di 50 ostaggi tra donne e bambini, accordo Israele-Hamas

In cambio saranno scarcerati 150 detenuti palestinesi. La conferma del Quatar. Biden "estremamente soddisfatto", plaude anche la Russia. Oggi il Consiglio di sicurezza dell'Onu

Il governo israeliano e Hamas hanno concordato una pausa di quattro giorni nei combattimenti per consentire il rilascio graduale di 50 ostaggi detenuti a Gaza, in cambio di 150 prigionieri palestinesi in Israele e l’ingresso di aiuti umanitari nell’enclave assediata. L’intesa riguarda da entrambe le parti la liberazione di donne e bambini. Si ritiene che Hamas detenga oltre 230 ostaggi, catturati quando i suoi miliziani hanno fatto irruzione nel Sud di Israele il 7 ottobre, uccidendo 1.200 persone.

La mediazione di Qatar, Usa ed Egitto

L’accordo, salutato da più parti con favore, è stato mediato in settimane di negoziati segreti da Qatar, Usa ed Egitto. Washington ha fatto sapere che tra gli ostaggi da liberare ci sarebbero anche tre cittadini americani, tra cui una bambina di tre anni. Se attuata, l’intesa lascerebbe comunque circa 190 ostaggi a Gaza, di cui circa la metà si ritiene siano militari. Non tutti gli ostaggi sono detenuti da Hamas, alcuni sono nelle mani della Jihad islamica palestinese, una fazione estremista separata, e di altre bande criminali a Gaza. La maggior parte degli ostaggi sono israeliani, ma quasi la metà hanno doppia nazionalità, tra cui Argentina, Germania, America, Francia, Thailandia, Nepal e Russia. Gli ospedali in Israele sono già pronti ad accogliere le persone rilasciate, hanno riferito i media locali secondo cui il rilascio avverrà attraverso il valico di Rafah. Ue, Russia e Cina hanno tutte accolto con favore la tregua temporanea, che secondo gli auspici di Egitto, Qatar e Giordania dovrebbe ora portare a più seri colloqui di pace.

Accordo in vigore da domani

Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato una lista con i nomi di 300 prigionieri palestinesi che potrebbero essere liberati. Una mossa dovuta, per permettere a chi volesse, entro 24 ore, di presentare ricorso alla Corte Suprema contro la scarcerazione; come, peraltro, ha già annunciato di fare un’associazione di vittime del terrorismo. E’ per questo che l’accordo dovrebbe entrare in vigore a partire da domani. Secondo fonti statunitensi, i primi ostaggi saranno liberati domani mattina e il loro numero totale potrebbe aumentare. L’accordo, a cui nel governo israeliano si sono opposti fino alla fine i tre ministri di estrema destra, prevede una clausola 'd’incentivò: per ogni 10 ostaggi aggiuntivi rilasciati da Hamas, la tregua sarà prolungata di un altro giorno, ma in questo caso non si fa menzione dell’ulteriore rilascio di prigionieri palestinesi.

Netanyhau, «Decisione giusta, poi la guerra riprenderà»

Il premier israeliano, Benjamin Netanyhau, ha parlato di «decisione giusta», avvertendo però che dopo la pausa la guerra riprenderà. «Il governo israeliano è impegnato a riportare a casa tutti gli ostaggi. Stasera ha approvato l’accordo proposto come prima tappa per raggiungere questo obiettivo», si legge nella dichiarazione ufficiale del governo pubblicata nella notte. L’accordo di tregua consentirà, inoltre, a centinaia di camion di aiuti umanitari, medici e di carburante di entrare a Gaza, ha fatto sapere Hamas, secondo cui il Israele si è impegnata a non attaccare o arrestare nessuno in tutta la Striscia durante il periodo di pausa.

A Biden non basta

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha accolto con favore la chiusura del faticoso negoziato. «L'accordo dovrebbe riportare a casa altri ostaggi americani e non mi fermerò finchè non saranno tutti rilasciati», ha promesso il capo della Casa Bianca, mentre la prossima settimana in Medio Oriente è atteso per una nuova visita il segretario di Stato, Antony Blinken.

La prima tregua dopo 6 settimane

L’accordo è la prima tregua in oltre sei settimane di combattimenti in cui l’esercito israeliano ha raso al suolo vaste zone della Striscia, governata da Hamas, uccidendo oltre 13.000 civili e lasciando senza casa circa due terzi dei suoi 2,3 milioni di abitanti, secondo i dati delle autorità di Gaza. Netanyahu ha ribadito che la missione più ampia di Israele è rimasta invariata. «Siamo in guerra e continueremo la guerra finchè non raggiungeremo tutti i nostri obiettivi. Distruggere Hamas, restituire tutti i nostri ostaggi e garantire che nessuna entità a Gaza possa minacciare più Israele», ha spiegato il premier sotto crescente pressione interna per via della gestione della crisi.

Propaganda per Hamas

L’accordo è un significativo colpo di propaganda per Hamas e una vittoria personale per Yahya Sinwar, il leader del gruppo terrorista a Gaza e mente dell’assalto del 7 ottobre, secondo Israele. «Mentre annunciamo la firma di un accordo di tregua, affermiamo che le nostre dita rimangono sul grilletto e che i nostri combattenti vittoriosi rimarranno all’erta per difendere il nostro popolo e sconfiggere l’occupazione», ha avvertito Hamas.

Il Qatar ha confermato il raggiungimento dell'accordo tra Israele e Hamas per una tregua di almeno 4 giorni a Gaza e il rilascio di 50 ostaggi tra donne e bambini a fronte di 150 detenuti palestinesi. "L'orario di inizio della pausa sarà annunciato entro le prossime 24 ore (per dare ai cittadini israeliani la possibilità di fare ricorso alla Corte Suprema e chiedere di bloccare il rilascio dei prigionieri palestinesi); durerà quattro giorni e sarà soggetta a proroga", ha affermato Doha in un comunicato citato dai media internazionali. Israele ha pubblicato - sul sito web del ministero della Giustizia - un elenco di 300 detenuti palestinesi che potrebbero essere rilasciati. Include i nomi, l’età e i reati dei candidati alla scarcerazione.

Netanyahu parla di "decisione giusta", avvertendo però che dopo la pausa la guerra riprenderà. Biden si è detto "estremamente soddisfatto", ha ringraziato "lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell'Egitto per la loro collaborazione nel raggiungimento di questo accordo" e si è detto "straordinariamente gratificato" al pensiero della imminente liberazione degli ostaggi. Tra i rilasciati ci saranno anche 3 americani. Anche la Russia accoglie con favore l’accordo umanitario di cessate il fuoco. Lo scrive l’agenzia di stampa RIA, che cita la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova. Intanto Blinken sarà la prossima settimana in Medio Oriente. Oggi riunione del Consiglio di sicurezza Onu. Il presidente Usa non parteciperà al G20 virtuale di oggi con Putin.

Herzog, accordo 'doloroso e difficile, sostengo Netanyahu'

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha definito "doloroso e difficile" l'accordo sugli ostaggi concluso con Hamas, specificando però di di "sostenere" la decisione del premier Benjamin Netanyahu.
"Le riserve sono comprensibili, dolorose e difficili, ma date le circostanze sostengo la decisione del primo ministro e del governo di portare avanti l'accordo per il rilascio degli ostaggi", ha affermato Herzog su X.
"Si tratta di un dovere morale ed etico che esprime correttamente il valore ebraico e israeliano di garantire la libertà di coloro che sono tenuti prigionieri, con la speranza che sia un primo passo significativo per riportare a casa tutti gli ostaggi - prosegue il presidente -. Lo Stato di Israele, le Idf e tutte le forze di sicurezza continueranno ad agire in ogni modo possibile per raggiungere questo obiettivo, insieme al ripristino della sicurezza assoluta dei cittadini di Israele".

Libano, incontro Nasrallah-leader Hamas dopo accordo

Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato il vice capo dell’Ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayyah, e il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan. Lo riporta Haaretz. L’incontro, scrive il quotidiano israeliano, rientra nel coordinamento tra Hezbollah e Hamas sulle conseguenze dell’accordo per la liberazione degli ostaggi. Anche Al-Hayyah è in contatto con l’intelligence egiziana ed è stato coinvolto negli sforzi di mediazione coordinati dal Qatar, scrive Haaretz.

Hamas, Israele ordina evacuazione ospedale Indonesiano

Il Ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha detto all'emittente Al Jazeera che l'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dell'ospedale Indonesiano. L'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa riferisce che un funzionario del nosocomio ha ricevuto un messaggio con "un avvertimento speciale". L'esercito israeliano afferma di avere informazioni sull'attività militare all'interno della struttura e sta chiedendo "la sospensione immediata di tutte le azioni militari" all'interno del nosocomio. "Se tali attività non si fermeranno entro 4 ore - recita il messaggio -, l'esercito si riserva il diritto di intraprendere attività contro di esse in conformità con le leggi internazionali".

Israele, guerra proseguirà al termine della tregua

L'esercito israeliano "continuerà la sua guerra" contro Hamas dopo la fine della tregua nella Striscia di Gaza, ha assicurato oggi il governo di Israele. "Il governo israeliano, l'esercito israeliano e le forze di sicurezza continueranno la guerra per restituire tutti i rapiti, eliminare Hamas e garantire che non ci siano ulteriori minacce allo Stato di Israele da Gaza", ha affermato l'esecutivo in un comunicato.

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