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Israele ha ricevuto la nuova lista degli ostaggi da liberare. Oggi penultimo giorno di tregua con Hamas

E' il terzo gruppo da quando è entrata in vigore venerdì la "pausa" con i termini dell’accordo che prevede il rilascio di un sequestrato per ogni 3 detenuti palestinesi scarcerati. In arrivo a Gaza 200 camion con aiuti umanitari e carburante

Israele ha ricevuto la lista di ostaggi che dovrebbero essere liberati oggi, il terzo gruppo da quando è entrata in vigore venerdì la tregua con i termini dell’accordo che prevede il rilascio di un sequestrato per ogni 3 detenuti palestinesi scarcerati. L’ufficio del premier israeliano ha fatto sapere di aver notificato l’informazione alle famiglie degli ostaggi interessati.

Ieri l’atteso rilascio degli ostaggi è stato rinviato di parecchie ore da Hamas, che lamentava la violazione di parte degli accordi da parte dello Stato ebraico. In tarda serata la situazione si è sbloccata con la mediazione di Egitto e Qatar e il gruppo di 13 ostaggi israeliani (più 4 thailandesi e 4 cittadini con doppio passaporto, israeliano e tedesco) è stato liberato. Le brigate Ezzedine al-Qassam, l’ala armata del movimento islamista, hanno diffuso un video che mostra i 17 mentre salgono sui fuoristrada del Cicr poco prima di mezzanotte. Una giovane donna, con la caviglia fasciata e che camminava con le stampelle, era sdraiata su una barella in uno dei veicoli. Tutti sono arrivati in Israele poco dopo, via Egitto.

Tra gli ostaggi rilasciati sabato c'era anche Maya Regev, 21 anni, rapita con il fratello 18enne mentre cercavano di fuggire dal festival musicale Tribe of Nova, attaccato dai combattenti di Hamas nelle prime ore del 7 ottobre. Un video pubblicato sui social network mostra la giovane donna e suo fratello legati nel retro di un pick-up. «Sono molto felice che Maya stia per raggiungerci. Tuttavia, il mio cuore è spezzato perchè mio figlio Itay è ancora prigioniero di Hamas a Gaza», ha dichiarato sua madre Mirit in una dichiarazione pubblicata dal Forum delle famiglie degli ostaggi.

Tra venerdì e sabato, Hamas ha consegnato al Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) un totale di 41 ostaggi israeliani e stranieri detenuti a Gaza, mentre Israele ha rilasciato 78 prigionieri palestinesi. L’accordo, raggiunto mercoledì sotto l’egida del Qatar con il sostegno degli Stati Uniti e dell’Egitto, prevede lo scambio di 50 ostaggi di Hamas con 150 prigionieri palestinesi nei quattro giorni della tregua, che può essere estesa.

Allo stesso tempo, centinaia di camion che trasportano aiuti umanitari continuano ad entrare nella Striscia di Gaza, assediata e devastata da sette settimane di intensi bombardamenti israeliani come rappresaglia per il sanguinoso attacco di Hamas al suolo israeliano del 7 ottobre. Sono almeno 200 quelli che entreranno oggi dall'Egitto attraverso il valico di Rafah, aperto in entrambe le direzioni anche per accogliere i feriti e fa passare le persone rimaste bloccate dalle due parti, secondo il meccanismo concordato. Lo ha detto all’ANSA Khaled Zayed, capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, il quale ha aggiunto che anche ieri sono entrati anche 200 camion e l’altro ieri 215, ciò significa che il numero è quasi raddoppiato. Inoltre, sette cisterne di carburante e gas domestico (3 di carburante, 4 di gas domestico) sono entrate nel terminal di Rafah, circa 130.000 litri di carburante: il gas domestico ha raggiunto le 75 tonnellate, che vengono processate e scaricate sul lato palestinese.

No cure urgenti per 12 dei 13 ostaggi liberati

L’ospedale Sheba di Ramat Gan ha fatto sapere che 12 dei 13 ostaggi rilasciati ieri da Hamas hanno trascorso la notte presso il centro medico e che nessuno di loro ha avuto bisogno di cure mediche urgenti. «Nonostante siano evidenti i giorni di prigionia, nessuno di loro necessita di un intervento urgente ed immediato», ha affermato il primario dell’ospedale pediatrico, Itai Pessach, assicurando che lo staff continuerà a «sostenerli fisicamente e mentalmente».
Il tredicesimo ostaggio rilasciato sabato sera, Maya Regev, è invece ricoverato al Soroka Medical Center di Beersheba. L’ospedale ha descritto le sue condizioni come moderate e la sua vita non è in pericolo.

"Figlia liberata senza la madre", Kibbutz Be'eri contro Hamas

Il rilascio della 13enne Hila Rotem senza sua madre Raya, rimasta prigioniera a Gaza, è una «violazione dell’accordo» raggiunto da Hamas e Israele che prevede come nessun figlio venga separato dalla madre al momento della liberazione. E’ quanto denunciato da Kibbutz Bèeri, dal quale provengono 12 dei tredici ostaggi liberati ieri in tarda serata.
Pur dicendosi «felice» per il ritorno dei sequestrati, la comunità ha sottolineato che «tre bambini di due famiglie del kibbutz sono stati separati dal loro unico genitore rimasto». L’altro caso è quello della 17enne Noam Or e della sorella 13enne Alma, la cui madre è stata uccisa dai terroristi di Hamas il 7 ottobre e il cui padre è tuttora prigioniero nella Striscia insieme al nipote 18enne Liam.

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