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Gaza, ultimo giorno di tregua: Israele e Hamas contestano le rispettive liste degli ostaggi da liberare

L’accordo può essere prorogato di un giorno per ogni 10 ostaggi aggiuntivi liberati. Hamas ha espresso la disponibilità a estendere la tregua e, secondo quanto riferito, le parti stanno negoziando tale estensione

Israele ha ricevuto e sta valutando l’elenco degli ultimi 11 ostaggi che verranno rilasciati oggi, in quello che sulla carta è l’ultimo giorno della pausa umanitaria concordata con Hamas. Non è chiaro quali siano le criticità riscontrate, "una lista problematica" l'ha definita lo stesso Israele, mentre le rispettive famiglie non sono ancora state informate. Lo stesso ha fatto Hamas secondo cui nei nomi indicati da Israele mancano alcuni detenuti arrestati prima del 7 ottobre scorso e che dovevano essere liberati. E' Doha che si sta impegnando nella mediazione per scongiurare eventuali ritardi o intoppi.

Il gruppo terrorista palestinese ha liberato 39 rapiti nei primi tre giorni di un accordo temporaneo di cessate il fuoco, secondo il quale un totale di 50 prigionieri (degli oltre 200 detenuti a Gaza) devono essere rilasciati in cambio di 150 palestinesi dalle carceri israeliane. L’accordo può essere prorogato di un giorno per ogni 10 ostaggi israeliani liberati a fronte di 30 palestinesi.

Fervono dunque i negoziati, con Hamas che da parte sua propenderebbe ad una proroga «da due a quattro giorni» e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che è stato ambiguo sulla questione.
"Ipotizzare il rilascio di altri dieci ostaggi ogni giorno è una benedizione. Ma dopo l’accordo torneremo al nostro obiettivo: eliminare Hamas», ha detto. Il leader israeliano, che oggi chiederà al governo un budget «di guerra» di 30 miliardi di shekel (circa 8 miliardi di euro), ha detto venerdì da Gaza che l’offensiva continuerà «fino alla vittoria».

Da venerdì, in base a questo accordo, sono stati rilasciati 39 ostaggi palestinesi e 117 prigionieri.
Altri 24 ostaggi, per lo più thailandesi che lavoravano in Israele, sono stati rilasciati al di fuori dell’accordo.

La tregua ha dato respiro agli abitanti di Gaza, ma la situazione umanitaria rimane «pericolosa» e i bisogni «senza precedenti», ha stimato l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa).
Secondo l’Onu 248 camion umanitari sono entrati da venerdì nella Striscia. «Dovremmo inviare 200 camion al giorno per almeno due mesi per rispondere ai bisogni», ha detto il portavoce dell’Unrwa, Adnan Abu Hasna.

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