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Hamas: "Uccisi il piccolo Kfir col fratellino Ariel e la madre. Sono morti in un bombardamento"

Kfir, 10 mesi, è diventato uno dei simboli del dramma degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Israele ha ricevuto i 10 nomi di oggi. Non c'è ancora un accordo sull'estensione della tregua

Il piccolo Kfir Bibas, divenuto uno dei simboli del dramma degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, è morto con la madre e il fratello in un bombardamento. La notizia è stata data dalle Brigate al Qassam. Il braccio armato di Hamas ha annunciato la morte dei tre ostaggi della famiglia argentino-israeliana Bibas - Kfir, 10 mesi; suo fratello Ariel, 4 anni e la madre Shiri Silverman - a causa di «precedenti bombardamenti» dell’esercito israeliano su Gaza. "Tre sionisti detenuti sono morti a causa dei precedenti bombardamenti sulla Striscia di Gaza», si legge in una nota delle Brigate.

Israele, almeno 161 gli ostaggi ancora a Gaza

Israele ritiene che almeno 161 ostaggi presi il 7 ottobre siano ancora a Gaza. Lo riporta la Cnn citando l'ufficio del primo ministro Netanyahu. Tra questi 146 sono israeliani (alcuni dei quali con doppia nazionalità), 15 stranieri e almeno quattro sono i minori sotto i 18 anni, mentre nella lista figurano almeno 10 persone di oltre 75 anni. Finora sono stati rilasciati un totale di 86 ostaggi (di cui 66 israeliani): 60 israeliani nell'ambito dell'accordo con Hamas, alcuni dei quali hanno la doppia nazionalità, 20 stranieri e 4 donne  rilasciate prima dell'accordo. I resti di due rapiti che sono stati uccisi sono stati localizzati dai soldati dell'Idf.

Media, ancora nessun accordo su estensione tregua

Un funzionario palestinese ha detto che, nonostante la volontà di entrambe le parti di prolungare la tregua, non è stato ancora raggiunto alcun accordo. Lo riporta Reuters sul suo sito. Sono ancora in corso le trattative con i mediatori Egitto e Qatar, ha detto il funzionario.
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato di commentare con Reuters lo stato dei colloqui, ma ha osservato che altre 50 detenute palestinesi sono state aggiunte martedì a una lista autorizzata a essere rilasciata nel caso in cui fosse concordato un nuovo scambio.

Amnesty, "Liberata una detenuta palestinese con una pena sproporzionata"

Tra i 30 detenuti palestinesi liberati ieri dalle carceri israeliane c'è anche Nurhan Awad, una ragazza che nel 2016 fu condannata a 13 anni e mezzo di carcere con l'accusa di aver tentato di aggredire un soldato con un paio di forbici l'anno prima, quando aveva 15 anni. "Una sentenza eccezionalmente sproporzionata", denuncia Budour Hassan di Amnesty International parlando al programma Today della BBC Radio4. In occasione dell'arresto, le forze israeliane spararono, ferirono Nurhan e uccisero sua cugina di 14 anni. Nurhan ha studiato per gli esami di scuola superiore mentre era in prigione, ed è stata sostenuta da altre detenute, comprese attiviste politiche. La prima cosa che ha fatto dopo essere stata liberata è stata visitare la tomba di sua cugina, dice Amnesty.

Media, la polizia israeliana sgombera i famigliari degli ostaggi davanti alla Knesset

La polizia israeliana ha sgomberato stamattina i famigliari degli ostaggi ancora in mano ad Hamas che dal 7 ottobre manifestano davanti alla Knesset. Lo riportano i media israeliani. "Anche durante la guerra - sostiene la polizia israeliana - lavoriamo per garantire la libertà di espressione e di protesta entro i limiti della legge. Oltre a ciò non permetteremo che vi siano disturbi e danni alla libertà di movimento dei parlamentari eletti verso il luogo di lavoro. Questa mattina una donna è stata arrestata a Gerusalemme dopo aver effettivamente bloccato, e incoraggiato altri a bloccare, la strada di accesso alla Knesset". Secondo i famigliari, come riporta Ynet, la polizia ha preso un cartello da Yael Alon, che ha perso suo figlio il 7 ottobre e suo padre durante la guerra dello Yom Kippur. La polizia ha anche preso un cartello di protesta da Yaakov Godo, il cui figlio Tom è stato assassinato nel kibbutz di Kissuf.

Il figlio di un ostaggio liberato: 'A mia madre nessuna assistenza a Gaza'

"Mia madre non ha ricevuto alcuna assistenza medica durante tutti i giorni di prigionia". Lo ha detto alla Radio Militare Gideon Heiman, figlio di Ditza, la signora di 84 anni del kibbutz Nir Oz rilasciata ieri da Hamas nello scambio degli ostaggi aggiungendo che sua madre è stata tenuta in condizioni così cattive che neanche una persona giovane potrebbe sopravvivere "né fisicamente né mentalmente".

Hamas rilascerà oggi ostaggi con passaporto russo

Oggi saranno rilasciati ostaggi con cittadinanza russa. Lo ha detto, citato da Ynet, l'alto funzionario di Hamas Musa Abu-Marzouk sottolineando che il rilascio avviene "in segno di apprezzamento per le lodevoli posizioni del presidente Putin". Questi ostaggi - ha aggiunto Ynet - non fanno parte dell'intesa tra Israele e la fazione islamica.

Media, "Per Hamas rilascio dei soldati solo con un cessate il fuoco permanente"

Hamas lega i negoziati per il rilascio dei soldati israeliani catturati a un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza: lo ha riferito il canale televisivo egiziano Al-Qahera. Secondo l'emittente, Hamas ha confermato che le "condizioni per il rilascio delle truppe israeliane saranno diverse" all'accordo per il rilascio degli ostaggi civili. In particolare, secondo la tv egiziana, i negoziati su questo tema includeranno discussioni sulla "fine delle ostilità e la rimozione del blocco" dalla Striscia di Gaza.

Una fonte conferma, 'Hamas propone di estendere la tregua di 4 giorni'

Una fonte vicina ad Hamas ha fatto sapere che il movimento armato palestinese intende proporre quattro giorni aggiuntivi alla tregua in corso, dicendosi disponibile a rilasciare altri ostaggi in cambio di detenuti palestinesi. "Hamas ha informato i mediatori che è sua volontà di estendere la tregua e che il movimento sarebbe in grado di rilasciare prigionieri israeliani che essa, altri movimenti di resistenza e altri partiti detengono in questo periodo, sulla base dei termini della tregua in corso", ha detto la fonte all'Afp.

Domani saranno rimpatriati i 17 ostaggi thailandesi liberati

I 17 ostaggi thailandesi rapiti da Hamas il 7 ottobre e rilasciati negli ultimi giorni dopo essere stati detenuti per settimane a Gaza, saranno tutti rimpatriati in Thailandia domani: lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Bangkok. Fra gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas ci sono tuttavia altri 13 cittadini thailandesi, fa sapere ancora Bangkok. I 17 ostaggi liberati voleranno verso il loro Paese in compagnia del ministro degli Esteri, Parnpree Bahiddha-Nukara, che si trova già da lunedì in Israele e atterreranno a Bangkok domani a metà giornata.

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