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Celine Dion "ha perso il controllo sui muscoli" a causa della "sindrome della persona rigida"

Celine Dion

A causa della malattia immunitaria e progressiva di cui soffre da parecchi mesi, Celine Dion «ha perso il controllo dei propri muscoli». Lo ha rivelato la sorella maggiore della cantante di My Heart Will Go On parlando con il sito canadese 7 Jours.

Claudette Dion ha detto che Celine «lavora sodo» per arginare le conseguenze della "sindrome della persona rigida" che colpisce il sistema nervoso centrale provocando rigidità muscolare progressiva e forti spasmi, ma il futuro della sua carriera è incerto.

«Nei nostri sogni e nei suoi, l’idea è di tornare sul palco. Ma in quale stato? Non lo so», ha detto Claudette dando ai fan un aggiornamento sulla situazione clinica della sorella. Celine, che ha 55 anni, nel gennaio 2022 ha cancellato i concerti a causa della malattia. In dicembre di quello stesso anno aveva annunciato che «purtroppo gli spasmi hanno un impatto in ogni aspetto della mia vita quotidiana, a volte provocandomi difficoltà a camminare e non permettendomi di usare le corde vocali per cantare come ero abituata».

Le corde vocali «sono muscoli», ha spiegato oggi Claudine nell’aggiornamemnto sulla salute della sorella.

In maggio, la decisione di chiudere con riluttanza con le performance dal vivo: «Sto lavorando per recuperare le forze, ma le tournee sono difficii anche quando sei al cento per cento della tua forma», aveva spiegato la cantante. La 'sindrome della persona rigidà è stata diagnosticata per la prima volta a metà degli anni Cinquanta: è una malattia incurabile e rarissima (colpisce una persona su un milione) che trasforma chi ne è vittima agli ultimi stadi in «statue umane».

Alcune terapie possono alleviarne i sintomi, ma lo stadio della ricerca non avanza, secondo i familiari della Dion, a causa del piccolo numero di persone colpite. «Mi spezza il cuore vedere i suoi sforzi», ha detto la sorella: «Celine è sempre stata così disciplinata».

Intanto la Dion si è imbarcata in una inedita carriera da attrice. Il suo primo film, Love Again, uscito in maggio, è stato accolto positivamente dalla critica. E un mese fa è stata vista in pubblico a Las Vegas con i tre figli: era andata ad assistere una partita di hockey, in campo i Montreal Canadiens, squadra di cui è tifosa, contro i Vegas Golden Knights, e successivamente aveva postato le foto sul suo profilo Instagram.

Cos'è la sindrome della persona rigida

La sindrome della persona rigida (Stiff Person Syndrome, SPS) è un raro disturbo neurologico che si caratterizza per una rigidità muscolare progressiva e dolorosa, spesso associata a spasmi muscolari. Questa sindrome colpisce prevalentemente i muscoli del tronco e può estendersi alle gambe e ai bracci. La rigidità e gli spasmi possono essere scatenati da stimoli quali rumori improvvisi, contatto fisico leggero o stress emotivo.

Le cause esatte della sindrome della persona rigida non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che possa essere un disturbo autoimmune, nel quale il sistema immunitario attacca per errore i propri tessuti, in questo caso i muscoli o le fibre nervose che li controllano. Alcune ricerche hanno trovato una correlazione tra SPS e la presenza di anticorpi che attaccano un particolare enzima, chiamato acido glutammico decarbossilasi (GAD), che è coinvolto nella sintesi del neurotrasmettitore GABA (acido gamma-aminobutirrico).

I sintomi della sindrome della persona rigida possono variare in gravità e possono interferire significativamente con le attività quotidiane. La rigidità muscolare può limitare la mobilità e causare dolore. In alcuni casi, gli spasmi muscolari possono essere così forti da causare lesioni, come fratture ossee o cadute.

Il trattamento per la sindrome della persona rigida si concentra sul controllo dei sintomi e può includere l'uso di farmaci che aiutano a rilassare i muscoli e ridurre gli spasmi. Alcuni pazienti possono beneficiare di terapie immunosoppressive per ridurre l'attività del sistema immunitario. La terapia fisica e altri trattamenti di supporto possono anche essere utili per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

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