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Raisi: "Gli autori di questo atto codardo saranno puniti". Gli Houthi: "Usa e Israele non riusciranno a rendere l'Iran instabile"

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha condannato le due esplosioni che hanno ucciso almeno 103 persone nel sud del Paese, dove la folla si era radunata per commemorare la morte del generale Qassem Soleimani. "Indubbiamente, gli autori... di questo atto vigliacco saranno presto identificati e puniti per il loro atto atroce dalle capaci forze dell’ordine e di sicurezza», ha detto Raisi in una nota. «I nemici della nazione dovrebbero sapere che tali azioni non potranno mai turbare la solida determinazione della nazione iraniana».

Gli Houthi: "Usa e Israele non riusciranno a rendere l'Iran instabile"

«Gli Usa e Israele falliranno nei loro tentativi di creare insicurezza e instabilità in Iran, dal momento che l’Iran è più forte dei loro complotti». Lo hanno affermato gli Houthi yemeniti in un comunicato che condanna le esplosioni al cimitero di Kerman, nel centro dell’Iran, che hanno provocato la morte di 103 persone, mentre altre 188 sono rimaste ferite, durante le commemorazioni dell’ex comandante delle forze Qods delle Guardie della rivoluzione, Qassem Soleimani, ucciso 4 anni fa dagli Usa in Iraq. «Le esplosioni puntavano a sconfiggere l’Iran e a ostacolare la sua lotta contro le potenze arroganti e il suo sostegno per la Ummah (la comunità islamica) e il movimento di resistenza», si legge nel comunicato. Secondo quanto riporta Irna, il movimento dei Mujahedeen palestinesi ha espresso un messaggio di cordoglio nei confronti della Repubblica islamica, affermando che «il nemico sionista, sostenuto dal diavolo degli Usa, è dietro le esplosioni di Kerman».

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