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Due suore raccontano per la prima volta gli abusi subiti: sotto accusa padre Marko Rupnik

Nel quinto anniversario del summit sugli abusi sui minori, voluto da Papa Francesco, due ex suore dell’ordine religioso sloveno legato a padre Marko Rupnik (l'ex gesuita accusato di abusi da diverse religiose), accompagnate dal loro avvocato e da un esperto sulla crisi degli abusi del clero, racconteranno per la prima volta pubblicamente degli abusi subiti e dello sforzo sostenuto per porre fine alle violenze. La conferenza stampa è prevista mercoledì 21 febbraio presso la Federazione nazionale stampa italiana.

Entrambe le donne, appartenenti alla Comunità Loyola denunciarono Rupnik ai funzionari gesuiti all’inizio degli anni '90 per «brutali abusi psicologici, sessuali, spirituali e di potere» ma le denunce di entrambe furono «ripetutamente respinte». Le due ex suore appartenevano al gruppo religioso femminile recentemente sciolto in Slovenia e a Roma, co-fondato da Rupnik, nel quale almeno 20 giovani donne hanno subito abusi dall’ex gesuita. Durante l’incontro con la stampa sarà chiesto che la Chiesa istituisca un fondo dedicato per le religiose che subiscono abusi da parte del clero.

Il dramma che vivono le suore abusate «merita una attenta riflessione e una adeguata pronta risposta da parte delle istituzioni eccelesiastiche», si legge nella presentazione. I promotori sostengono che «si tratta di un insabbiamento al livello di McCarrick».
Alla conferenza saranno presenti oltre alle due ex suore, anche il loro avvocato Laura Sgrò e un esperto sulla crisi degli abusi del clero Anne Barrett Doyle, co-direttrice di BishopAccountability.org, il gruppo di controllo e ricerca con sede negli Stati Uniti che ha documentato la crisi hlobale degli abusi nella Chiesa cattolica dal 2003.

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