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Il primo paziente con chip Neuralink nel cervello muove un mouse col pensiero

«I progressi sono buoni, il paziente sembra aver recuperato pienamente» ed è in grado «di muovere un mouse sullo schermo usando solo il suo pensiero». Lo ha detto, secondo quanto riportano i media americani, Elon Musk riferendosi al primo paziente a cui è stato impiantato un chip di Neuralink.

Secondo Elon Musk, il successo del primo impianto di Neuralink rappresenta un traguardo significativo nel campo della neurotecnologia. Questo dispositivo, impiantato nel cervello del paziente, permette di tradurre l'attività cerebrale in comandi per computer, promettendo miglioramenti straordinari nella qualità della vita delle persone affette da disabilità motorie.

Impatti sul futuro della medicina e della tecnologia

Il chip di Neuralink potrebbe rivoluzionare non solo il trattamento di patologie neurologiche ma anche il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Musk ha sottolineato come questo dispositivo possa essere la chiave per superare limiti fisici e cognitivi, aprendo nuove frontiere nell'integrazione uomo-macchina.

Etica e sicurezza: al centro delle preoccupazioni

Nonostante l'entusiasmo, emergono questioni etiche e di sicurezza. Esperti nel campo della bioetica sollevano dubbi sulla privacy dei dati e sul potenziale uso improprio di tali tecnologie. Musk assicura che la sicurezza dei pazienti e la protezione dei dati sono priorità assolute per Neuralink, con rigidi protocolli per testare e implementare i dispositivi in modo responsabile.

Prospettive future e collaborazioni

L'obiettivo di Neuralink è di rendere il dispositivo accessibile a un ampio pubblico, migliorando le procedure di impianto per renderle sicure e minimamente invasive. Musk annuncia anche future collaborazioni con centri di ricerca e ospedali per accelerare lo sviluppo e l'applicazione clinica di questa tecnologia.

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