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Israele, nel piano per il dopoguerra Netanyahu punta alla distruzione di Hamas. Sale a 29.514 morti il bilancio delle vittime a Gaza

Una Striscia di Gaza smilitarizzata, la cui sicurezza sarà garantita da Israele e dove l’Unrwa non esiste. E’ il piano del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per «il giorno dopo» il conflitto contenuto in un documento, presentato ieri sera al gabinetto di guerra per l’approvazione e pubblicato oggi dall’ufficio del premier. Intanto, il ministro della Sanità di Hamas ha
annunciato che il nuovo bilancio delle vittime a Gaza è salito a 29.514 morti.

Netanyahu ha ricordato gli obiettivi a breve termine: distruggere le capacità militari e le infrastrutture governative sia di Hamas che della Jihad. Gaza, dice, non sarà più una minaccia.
Nel medio termine, il presidente ha annunciato una Striscia dove Israele manterrà la libertà di operazioni militari «senza limiti di tempo», con il controllo israeliano del confine tra Gaza e l’Egitto per impedire la ricomparsa di «elementi terroristici».

"La "Recinzione Sud" opererà, per quanto possibile, in cooperazione con l’Egitto e con l’assistenza degli Stati Uniti, e si baserà su misure volte a prevenire il contrabbando, sia sotterraneo che aereo, compreso il valico di Rafah».

Inoltre, Israele afferma che manterrà il controllo di sicurezza sulla Cisgiordania e su Gaza, mentre nell’enclave «ci sarà una smilitarizzazione completa».

Per quanto riguarda l’amministrazione civile e l’ordine pubblico, sarebbero regolati da funzionari locali con esperienza amministrativa lontani da «Paesi o entità che sostengono il terrorismo e non riceveranno alcun pagamento da loro», si legge nel documento, che annuncia un «programma globale» di quella che viene chiamata deradicalizzazione delle istituzioni religiose ed educative nell’enclave, con l’aiuto di altri Paesi arabi.

Sul lungo termine, Netanyahu insiste sul rifiuto di uno Stato palestinese o sui «dettami internazionali di un accordo permanente» e prevede la fine dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unrwa), «i cui agenti sono stati coinvolti nel massacro del 7 ottobre».
"Israele lavorerà per fermare le attività dell’Unrwa nella Striscia di Gaza e sostituirle con agenzie umanitarie internazionali responsabili», precisa il piano.

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