L'esercito israeliano prende il controllo dell'ospedale Al-Shifa a Gaza. A Doha si tratta la tregua
L'esercito israeliano ha preso il controllo dell'ospedale Shifa a Gaza City e ha chiesto ai membri di Hamas all'interno di uscire ed arrendersi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, citato dai media. La stessa fonte ha detto che finora sono state "catturate dai soldati 80 persone sospette" e che "alcune di queste sono state confermate come terroristi operativi". Il portavoce ha poi aggiunto "che numerosi uomini armati di Hamas sono stati uccisi e feriti negli scontri a fuoco sul terreno dell'ospedale". L'esercito aveva annunciato un'operazione militare "di alta precisione" nella struttura ospedaliera, la più grande della città palestinese, in seguito alle informazioni di intelligence sulla presenza di alti funzionari di Hamas nel complesso medico. Secondo quanto riferito da testimoni sono avvenuti bombardamenti. "Sappiamo che i terroristi di Hamas si sono raggruppati all'interno dell'ospedale di Al-Shifa e lo stanno usando per organizzare attacchi contro Israele". Lo ha detto il portavoce militare israeliano Daniel Hagari in un video pubblicato su X, aggiungendo che l'esercito di Tel Aviv avrebbe condotto uno "sforzo umanitario" durante l'assalto e sottolineando che non vi è "nessun obbligo" per i pazienti e il personale medico di evacuare la struttura sanitaria. Secondo il Ministero della sanità di Gaza sono circa 30.000 le persone, tra cui civili sfollati, pazienti feriti e personale medico, che sono intrappolate all'interno del complesso medico di al-Shifa. Lo riporta Al Jazeera. "Chiunque tenta di muoversi viene preso di mira dai proiettili" ha scritto il ministero su Telegram. L’esercito, oltre ad un video con immagini degli "spari effettuati dai terroristi dagli edifici dell’ospedale Shifa", ha anche diffuso la registrazione di una conversazione di alcuni giorni fa tra il capo della struttura di coordinamento dell’Idf e il direttore del ministero della sanità di Hamas a Gaza nel quale i militari israeliani hanno avvisato che "i terroristi stanno continuando la loro attività militare all’interno dell’ospedale". Hamas, d'altra parte, ha condannato il continuo attacco israeliano all’ospedale al-Shifa di Gaza City. "I crimini dell’occupazione non creeranno alcuna immagine di vittoria per Netanyahu e il suo esercito nazista", si legge in un comunicato rilanciato da al-Jazeera. "I crimini dell’occupazione esprimono confusione e perdita di speranza di raggiungere un risultato militare", aggiunge Hamas. In una dichiarazione congiunta, le fazioni palestinesi hanno affermato che prendere di mira gli ospedali "è una continuazione della guerra di sterminio intrapresa dall’occupazione contro il popolo palestinese e una flagrante violazione di tutte le convenzioni e leggi internazionali". Il ministero della Sanità ha lanciato un appello a tutte le organizzazioni internazionali per "fermare immediatamente questo massacro (israeliano) contro i malati, i feriti, gli sfollati e il personale medico all’interno dell’ospedale al-Shifa", riporta Al Jazeera. Gli sfollati, aggiunge il ministero, sono intrappolati in 2 edifici dell’ospedale. Un incendio è scoppiato vicino al cancello e sono stati segnalati casi di soffocamento tra donne e bambini che si trovano all’interno degli edifici. Prendere di mira chiunque si avvicini alle finestre è un altro reato contro le istituzioni sanitarie, conclude il ministero.
I colloqui a Doha per la tregua potrebbero durare 2 settimane
Intanto al via a Doha il nuovo round negoziale per cercare di giungere a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e ottenere la liberazione degli ostaggi ancora trattenuti dal 7 ottobre. Dopo il mandato ricevuto dal Gabinetto di sicurezza, una delegazione israeliana è partita per il Qatar guidata dal capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riportano i media Barnea avrebbe ricevuto «un mandato generale» per i negoziati attraverso i mediatori di Egitto e Qatar. I colloqui potrebbero durare due settimane, riporta stamane Times of Israel citando un funzionario israeliano. A determinare la tempistica sarebbe la difficoltà che i mediatori di Hamas in Qatar avrebbero a comunicare con i leader del gruppo che si trovano nella Striscia di Gaza assediata. Obiettivo dei colloqui, ha detto il funzionario, è quello di arrivare a una tregua di sei settimane nei combattimenti a Gaza in cambio della liberazione di quaranta ostaggi. Hamas ha proposto il rilascio di ostaggi israeliani che sono donne, incluse quelle che fanno parte delle forze israeliane di difesa, anziani, malati e feriti. Il numero si aggira sui quaranta. Nelle mani della milizia palestinese resterebbero altri sessanta. L’ultima richiesta del movimento islamista è il rilascio tra 700 e 1000 prigionieri palestinesi. In una seconda fase Hamas rilascerebbe i rimanenti ostaggi, ma il punto su cui non c'è accordo riguarda la possibilità che Israele accetti un cessate il fuoco permanente e il ritiro dei soldati da Gaza. Il governo di Israele ha ripetutamente dichiarato che queste condizioni sono considerate inaccettabili.