Israele, su indicazione del capo del Mossad David Barnea, ha ritirato oggi la propria delegazione alle trattative in corso a Doha su Gaza. Lo ha detto la radio pubblica israeliana. La decisione ha seguito la presa di posizione di Hamas che, dopo la risoluzione dell’Onu sul cessate il fuoco a Gaza, la scorsa notte ha informato i mediatori del Qatar e dell’Egitto che non avrebbe abbandonato le proprie richieste sui negoziati, tra cui il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia. «La posizione di Hamas dimostra in maniera chiara che non è interessato a continuare le trattative e rappresenta una prova dolorosa dei danni causati dalla decisione del Consiglio di sicurezza», sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto l’ufficio del premier Benyamin Netanyahu. Dopo aver rilevato che Hamas ha respinto la proposta di compromesso degli Usa, l’ufficio del premier ha ribadito: ''Israele non si arrenderà alle richieste strampalate di Hamas e continuerà ad agire per raggiungere gli obiettivi della guerra».
Intanto, le autorità di Hamas nella Striscia di Gaza hanno chiesto la fine dei lanci di aiuti dagli aerei e l’apertura degli accessi terrestri per i convogli umanitari. La richiesta di Hamas deriva dal fatto che sette persone sono annegate a Gaza mentre cercavano di recuperare aiuti paracadutati in mare. Nel frattempo, Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas, è arrivato a Teheran dove sono in programma colloqui riguardo alla guerra a Gaza con funzionari iraniani di alto livello, tra cui il ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Hossein Amirabdollahian. Lo riporta la tv di Stato dell’Iran. Haniyeh - ha dichirato Hamas su Telegram - guida «una delegazione di alto livello del movimento che avrà una serie di incontri e discussioni con la leadership iraniana sugli sviluppi politici e sul campo relativi alla guerra in corso a Gaza e a tutte le variabili collegate al dossier palestinese». Una parte della delegazione israeliana resterà in Qatar per continuare a discutere sulla posizione di Hamas in relazione al cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi: lo riferisce una fonte israeliana a Haaretz affermando che le trattative per l’accordo «non sono crollate».
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