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Lo scioglimento dei ghiacci rallenta la rotazione terrestre. E influisce sulla misurazione del tempo

Il cambiamento climatico ha intrecciato il suo destino con quello della misurazione del tempo terrestre. Eventi quali lo scioglimento dei ghiacci polari in località remote come Groenlandia e Antartide stanno influenzando la velocità angolare del nostro pianeta, ovvero il ritmo della sua rotazione attorno al proprio asse. Questa alterazione ha ripercussioni significative sull'adeguamento del Tempo Coordinato Universale (UTC), il quale serve come riferimento globale per la definizione di tutti i fusi orari mondiali. Da quando, nel 1972, si è reso necessario implementare correzioni periodiche all'UTC, si è discusso molto sulla possibile introduzione di un "secondo intercalare negativo", ovvero una diminuzione del tempo, prevista inizialmente per il 2026 ma ora posticipata al 2029.

Cambio di prospettiva geofisica

La ricerca condotta da Duncan Carr Agnew dell’Università della California a San Diego e pubblicata su Nature evidenzia come lo scioglimento dei ghiacci modifichi la distribuzione della massa terrestre, alterando così la forma del pianeta da una sfera a un geoide. Secondo Massimo Frezzotti, glaciologo e professore all’Università Roma Tre, negli ultimi quarant'anni la fusione dei ghiacci ai poli è aumentata di sei volte, influenzando marginalmente ma in modo significativo la velocità di rotazione della Terra.

Le sfide della precisione temporale

L'UTC è calibrato attraverso i dati di circa 450 orologi atomici dispersi in oltre 80 laboratori mondiali. Questi orologi, che misurano il tempo tramite le vibrazioni di atomi di cesio, possiedono una precisione estrema. Tuttavia, la precisione si scontra con le irregolarità nella rotazione terrestre, causate ad esempio dalle maree, che rendono la velocità di rotazione variabile. Dal 1972, è stata introdotta la figura del secondo intercalare per sincronizzare l'UTC con il tempo atomico, richiedendo l'aggiunta di 27 secondi intercalari ogniqualvolta la discrepanza tra i due metodi di misurazione si avvicinava agli 0,6 secondi.

Le prospettive future

La necessità di rimuovere un "secondo intercalare" rappresenta una novità assoluta che potrebbe generare complicazioni inedite nei sistemi di navigazione satellitare, nei computer e nei mercati finanziari, tutti dipendenti dall'UTC. Le simulazioni matematiche di Agnew sulle variazioni del momento angolare della Terra indicano che il rallentamento della rotazione terrestre, accelerato dallo scioglimento dei ghiacci, posticiperà la necessità del secondo intercalare negativo entro il 2029.

Massimo Frezzotti conclude osservando che il cambiamento climatico, incidendo sul tempo, evidenzia effetti già marcati che sono destinati a intensificarsi in futuro.

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