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Spiragli nei negoziati su Gaza: “Primo ok di Hamas", ma nessun accordo senza il ritiro di Israele

Hamas sta valutando le proposte al tavolo del negoziato «con piena serietà e responsabilità», ma ribadisce la sua richiesta che qualsiasi accordo includa il ritiro israeliano da Gaza e la fine della guerra, condizioni che Israele ha precedentemente rifiutato. Lo dice Taher Nunu, funzionario di Hamas e consigliere del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, secondo quanto riportano i media israeliani e mentre sono in corso gli incontri al Cairo con i mediatori egiziani e del Qatar.

«Qualsiasi accordo da raggiungere deve includere le nostre richieste: la fine completa e permanente dell’aggressione, il ritiro totale dell’occupazione dalla Striscia di Gaza, il ritorno degli sfollati alle loro case senza restrizioni e un vero e proprio scambio di prigionieri, oltre alla ricostruzione e alla fine del blocco», ha detto il funzionario di Hamas.

Stasera nuova manifestazione a Tel Aviv per rilascio ostaggi

Le famiglie degli ostaggi israeliani a Gaza manifesteranno questa sera a Tel Aviv per chiedere al governo di raggiungere un’intesa per il loro rilascio. Lo hanno annunciato le stesse famiglie paragonando la difficile situazione dei rapiti con quella dei sopravvissuti alla Shoah che da stasera si celebra in tutta Israele fino a domani sera. Lo striscione scelto per la protesta recita infatti 'Mai più è orà. «All’indomani del 7 ottobre, la frase "Mai più" - hanno aggiunto gli organizzatori - ha assunto un significato aggiuntivo, rilevante e urgente».

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