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La Nasa lavora alla prima rete ferroviaria sulla Luna, con piste srotolabili e robot a levitazione magnetica per il trasporto di carichi

Moon landscape, lunar surface with planet Earth on the horizon (3d space illustration banner)

La Nasa sta lavorando alla progettazione della prima rete ferroviaria sulla Luna, con piste srotolabili e robot a levitazione magnetica per il trasporto di carichi pesanti in prossimità delle future basi lunari. Il progetto, denominato Float (Flexible Levitation on a Track), è guidato dall’ingegnere meccanico Ethan Schaler del Jet Propulsion Laboratory in California, ed è tra i sei studi visionari che hanno superato la prima fase di selezione nell’ambito del programma Innovative Advanced Concepts (Niac) della Nasa.

Tra i progetti in corsa spiccano altre tecnologie fantascientifiche come il telescopio spaziale fluidico basato sui liquidi ionici e il razzo al plasma pulsato per accelerare i viaggi verso Marte. Nella seconda fase del programma Niac, questi progetti riceveranno fino a 600 mila dollari per altri due anni di sviluppo prima di un’ulteriore selezione propedeutica all’accesso alla terza e ultima fase del programma, che potrebbe portare all’avvio di una nuova missione aerospaziale.

Il progetto Float intende realizzare il primo sistema ferroviario lunare per fornire un mezzo di trasporto di carichi affidabile, autonomo ed efficiente. «Un sistema di trasporto robotizzato durevole - spiega Schaler - sarà fondamentale per le operazioni quotidiane di una base lunare sostenibile nei prossimi anni Trenta», in particolare per il trasporto di regolite (estratta per prodotti di consumo in situ o costruzioni) e il trasporto di carichi utili tra la base lunare ed eventuali zone di atterraggio o altri avamposti.

Il sistema Float intende impiegare robot magnetici non alimentati che levitano su una pista di pellicola flessibile a tre strati: uno di grafite che permette ai robot di levitare, uno strato flessibile che genera una spinta elettromagnetica per muovere in modo controllato i robot, e uno strato opzionale formato da una pellicola di pannelli solari che può generare energia per la base quando è esposta alla luce del sole.

I robot Float non hanno parti mobili e levitano sulla pista per ridurre al minimo l’abrasione e l’usura dovute alla polvere lunare.

Le piste si srotolano direttamente sulla regolite lunare per evitare importanti costruzioni in loco, e successivamente possono essere arrotolate e riconfigurate per essere adattate alle diverse esigenze. I singoli robot Float saranno in grado di trasportare carichi utili di varia forma e dimensione (oltre i 30 chili per metro quadro) a velocità utili (superiori a 0,5 metri al secondo).

Un simile sistema ferroviario realizzato su larga scala permetterebbe di spostare fino a 100.000 chili per più chilometri al giorno.

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