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Rivolta in Nuova Caledonia, arriva a sorpresa Macron

Nessun indugio, il presidente francese Emmanuel Macron ha preso tutti in contropiede durante il consiglio dei ministri ed ha annunciato l’immediata partenza per il Pacifico: obiettivo, una «missione di dialogo» in Nuova Caledonia, l’arcipelago che da colonia è diventato una regione francese d’Oltremare nel secondo dopoguerra, che da 8 giorni è nel caos. I disordini, che nelle ultime ore sono calati di intensità, sono stati i più gravi dagli anni Ottanta. L'opposizione della componente autoctona, i kanaki, al progetto di riforma costituzionale che allargherebbe la base elettorale, è fortissima. Finora è stato un muro contro muro, Macron vuole aprire al dialogo e insediare una «missione» a Nouméa per negoziare con politici locali e società civile.

Un'Iniziativa per dimostrare l'lmportanza della Nuova Caledonia

«E' un’iniziativa forte, destinata a far capire quanto lo stato tenga alla Nuova Caledonia», ha sottolineato l’entourage del presidente. Decollo nella serata da Parigi, arrivo ieri, quando a Nouméa sarà giovedì mattina. Macron si fermerà una giornata prima di ripartire, quel che conta gli possa bastare per «esprimere solidarietà ai caledoniani» e «ringraziare le forze di sicurezza interna e i militari che si sono mobilitati per riportare l’ordine repubblicano». Macron vuole una «ripresa del dialogo», completamente interrotto fra Parigi e l’arcipelago. Con il presidente viaggiano i ministri Gérald Darmanin (Interni), Sébastien Lecornu (Difesa) e Marie Guévenoux (Oltremare). Prisca Thévenot, portavoce del governo, ha precisato che il premier, Gabriel Attal, volerà in Nuova Caledonia subito dopo, forse già la settimana prossima, per riallacciare i rapporti fra l’esecutivo e Nouméa.

La storia turbolenta della Nuova Caledonia

Secondo gli esperti della storia dell’arcipelago, che ha conosciuto giornate cruente nel 1988, poi un difficile accordo 10 anni più tardi, ancora operativo. L’arcipelago vive una storica contrapposizione fra kanaki, il 41% della popolazione, e francesi accentuata dalla povertà, dall’emarginazione e dalla discriminazione dei kanaki nella gestione del potere e in ultimo dalla crisi della ricchezza locale, il nickel. L’accordo del 1998 fissava il numero degli aventi diritto al voto a coloro che erano iscritti sulle liste in quel momento. Restavano esclusi circa un quinto degli elettori potenziali, che rientrerebbero in gran parte con la riforma approvata la settimana scorsa dal Parlamento francese, che potrebbe diventare legge con una revisione costituzionale a giugno. I kanaki sono pronti a tutto per bloccare una riforma che considerano come il definitivo tramonto delle loro speranze di vincere qualsiasi futuro referendum sull'indipendenza.

Situazione attuale e reazioni internazionali

I disordini in Nuova Caledonia hanno provocato finora la morte di 6 persone, fra le quali 2 poliziotti. Da un paio di giorni la tensione è diminuita, anche per l’invio di militari a protezione dell’aeroporto di Nouméa e dei porti, oltre che di rinforzi di polizia e gendarmi da Parigi. L’aeroporto resta comunque chiuso, se ne riparlerà almeno giovedì, e anche per questo motivo ieri l’Australia e la Nuova Zelanda hanno avviato le procedure per l’evacuazione dei loro connazionali.

Nuova Caledonia: cos'è e dove si trova?

Nuova Caledonia è un arcipelago situato nel sud-ovest dell'Oceano Pacifico. Geograficamente, si trova a circa 1.210 km a est dell'Australia e a 16.136 km da Parigi. Politicamente, è una collettività francese d'oltremare, ottenendo questo status dopo essere stata una colonia. Composta da un'isola principale, la Grande Terre, e numerose isole minori, la Nuova Caledonia è conosciuta per la sua biodiversità unica e il ricco patrimonio culturale delle popolazioni indigene, i kanaki. La capitale e principale città dell'arcipelago è Nouméa.

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