Domenica 22 Dicembre 2024

Deputato russo rivela: Mosca potrebbe colpire anche le basi aeree dei Paesi Nato da dove partono gli F-16 per Kiev

Mosca potrebbe colpire anche basi aeree di Paesi Nato da cui dovessero alzarsi in volo i jet F-16 forniti all’Ucraina per compiere incursioni nell’ambito del conflitto. Lo ha detto Andrei Kartapolov, presidente della commissione Difesa della Duma (la Camera bassa del Parlamento russo), ribadendo quanto già affermato nel marzo scorso dal presidente Vladimir Putin. Un certo numero di caccia F-16 che l’Ucraina riceverà dagli alleati occidentali sarà tenuto in basi aeree all’estero, ha detto in precedenza un alto ufficiale del comando dell’Aeronautica militare, Sergii Holubtsov, in un’intervista a Radio Free Europe/Radio Liberty, come riporta il Kyiv Independent. Diversi Paesi della Nato - Danimarca, Paesi Bassi, Belgio e Norvegia - si sono impegnati a fornire decine di F-16 di fabbricazione statunitense all’Ucraina e il primo lotto dovrebbe essere consegnato dalla Danimarca quest’estate. Se gli F-16 prenderanno parte ad azioni di combattimento, "saranno certamente un bersaglio legittimo delle forze russe, compresi gli aeroporti dove saranno basati, con tutte le conseguenze del caso», ha detto Kartapolov, citato dal quotidiano Vedomosti. Due mesi e mezzo fa Putin aveva avvertito per primo che se gli F-16 fossero utilizzati a partire da basi in Paesi terzi, per Mosca anche questi «sarebbero un obiettivo legittimo, non importa dove si trovino».

Mosca: al via seconda fase esercitazioni nucleari tattiche

Il ministero della Difesa russo ha annunciato oggi che è iniziata la seconda fase delle esercitazioni nucleari non strategiche nel Paese. Lo riporta la Tass. «In conformità con la decisione del presidente della Federazione Russa, è iniziata la seconda fase delle esercitazioni delle forze nucleari tattiche», si legge in un comunicato. Mosca aveva annunciato l’avvio della prima fase delle esercitazioni il 21 maggio scorso nel distretto meridionale russo.

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